Si è tornati a parlare di 28esimo regime in Europa. “Ci sono 27 leggi commerciali nei paesi europei, ognuno rifiuta di rinunciare al proprio. Io propongo di fare un virtuale 28esimo Stato, con un diritto commerciale unico per tutta l’Europa. Una pmi può scegliere questa legge europea, valida ovunque”. Parola dell’ex premier Enrico Letta, che su X ha rilanciato il cosiddetto 28esimo regime. Di cosa si tratta?
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Come sottolinea TechCrunch, esso rappresenta una delle iniziative che sta guadagnando popolarità nel tentativo di rafforzare l’ecosistema tecnologico europeo. In sostanza, questa proposta prevede la creazione di un’entità aziendale unica a livello Ue, destinata alle startup e alle piccole e medie imprese, per garantire un quadro giuridico uniforme e semplificare l’operatività transfrontaliera. Si tratterebbe di una sorta di 28esimo Stato virtuale, al quale le pmi europee potrebbero aderire volontariamente, ottenendo una regolamentazione uniforme in tutti i paesi Ue.
Effetto Delaware
L’idea alla base del 28esimo regime ricorda la struttura delle Delaware C corp statunitensi, uno status che le aziende americane e gli investitori conoscono bene per la flessibilità fiscale e la facilità di operare negli Stati Uniti. Attualmente, le aziende europee che cercano di espandersi devono subire il complesso sistema normativo dei 27 paesi membri, che spesso rallenta la crescita delle startup. Nel 2023, un movimento di sostegno al 28esimo regime, soprannominato EU Inc, ha lanciato una petizione che ha già raccolto migliaia di firme e il supporto di figure di spicco come Niklas Zennström e Patrick Collison.
Uno dei promotori di EU Inc, Andreas Klinger, ha sottolineato come questa iniziativa nasca dalla necessità di superare problemi strutturali radicati. Durante un’intervista a TechCrunch, ha spiegato che le prime aziende da lui fondate erano società con sede nel Regno Unito per astenersi da la complessità delle normative francesi e tedesche. Con il 28esimo regime, Klinger e altri sostenitori mirano a eliminare queste barriere.
La campagna EU Inc ha ricevuto un ampio sostegno da associazioni di startup come France Digitale, che in passato ha lavorato per migliorare le condizioni per le stock option delle startup europee. Martin Mignot, partner di Index Ventures, ha spiegato a TechCrunch come l’esperienza con le lobby in Europa abbia mostrato che nonostante le riforme di questo tipo richiedano tempo, il potenziale impatto sul settore tecnologico europeo potrebbe essere notevole. La petizione sarà presentata ufficialmente l’1 dicembre 2024, con la speranza di inserirla tra le priorità del nuovo Collegio dei Commissari dell’Unione.