Quattro persone sono state rinviate a giudizio con l’accusa di omicidio colposo in relazione alla morte di Tommaso D’Agostino, 4 anni, travolto e ucciso da un’auto nella scuola dell’Infanzia Primo Maggio dell’Aquila.
Svolta nella inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila sul drammatico incidente nella scuola dell’Infanzia Primo Maggio dell’Aquila, nel quartiere di Pile, avvenuto il 18 maggio 2022, che ha causato la morte del piccolo Tommaso D’Agostino, di 4 anni, e il ferimento di altri quattro bambini con tanti altri in stato di choc.
Stefano Gallo, pubblico ministero titolare dell’inchiesta, ha chiuso le indagini contestando ai quattro indagati l’accusa di omicidio colposo aggravato dalle lesioni procurate agli quattro bambini feriti. A causare la tragedia una Passat parcheggiata in leggera discesa all’interno della struttura che si è sfrenata investendo un gruppo di bimbi che stava giocando in uno spazio aperto.
Gli indagati sono di Radostina Zhorova Balabanova, 39 anni di origini bulgare da anni all’Aquila, alla guida della Passat parcheggiata per riprendere da scuola i due figli gemelli, nel tratto che conduceva all’area giochi, lasciando a bordo il terzo figlio di 11 anni; Monia Lai, aquilana di 48 anni, dirigente scolastica della struttura per l’Infanzia; Bruno Martini, aquilano di 60 anni, responsabile del servizio prevenzione dell’istituto comprensivo Mazzini di cui fa parte la scuola dell’infanzia di Pile, e Antonello Giampaolini, anche lui aquilano di 60 anni, responsabile del settore edilizia scolastica del Comune dell’Aquila e direttore dei lavori nell’appalto del complesso scolastico.
L’immobile della scuola dell’infanzia di Pile è stato chiuso per essere ricostruito: la sua edificazione risale a prima degli anni ’80 ed è di proprietà del Comune dell’Aquila. Da decenni la zona interna era adibita a parcheggio non essendoci spazi esterni, cioè in una strada trafficata ma senza segnali e norme che governassero il grande afflusso di auto di genitori che andavano a riprendere i loro figli. Gli indagati entro venti giorni dovranno presentare memorie, farsi interrogare o presentare nuovi documenti. In seguito, il pm formulerà le istanze di rinvio a giudizio o di archiviazione. I quattro sono difesi dagli avvocati Francesco Valentini, Mauro Ceci, Luisa Leopardi, Massimo Carosi ed Antonella Pellegrini.
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di Davide Falcioni
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2023-03-27 20:34:26 ,