(Nota: edizione in francese)
Chiudiamo con un peso massimo. La seconda edizione di Pax Pamir, dal celebre designer Cole Wehrle, un nome sacro per gli appassionati di giochi storici e altamente asimmetrici dove tema e meccaniche vanno mano nella mano.
Lo sfondo è l’Afghanistan dell’inizio del diciannovesimo secolo. L’antico impero Durrani è ormai collassato. I giocatori interpretano diverse fazioni politiche locali pronte a impadronirsi del potere, schierandosi per l’autonomia del Paese o al fianco delle grandi potenze straniere che si contendono l’influenza geopolitica sulla regione: Russia e Gran Bretagna.
Attraverso un sistema assai complesso di acquisto carte e azioni, i giocatori possono cambiare alleanza al volo, tracciare strade e spostare tribù locali, influenzare la vita economica, politica, militare e lo spionaggio, simulando così le macchinazioni di quello che fu definito dagli storici come il “Grande Gioco“.
Oltre al tema e al sistema di gioco unici, Pax Pamir ha anche dei componenti d’eccezione. Le carte che ritraggono i personaggi e gli eventi del gioco sono frutto di un lavoro di attenta ricostruzione storica, e spesso si basano su autentiche illustrazioni d’epoca. Ma non è tutto. Basta srotolare il piano di gioco in tessuto bianco dai motivi floreali, che ritrae in modo quasi poetico l’Afghanistan dell’epoca, e disporre i segnalini in resina colorata e decorata, per avere un colpo d’occhio che farebbe impallidire qualsiasi board game di minor caratura (gioco di Cole Wehrle, edizioni Giochix, 1-5 giocatori, 120 minuti, 14+ anni).
Wired: un gioco unico nel suo genere, che unisce una rappresentazione storica accurata e un’estetica lussuosa.
Tired: riservato esclusivamente a giocatori più che esperti, e anche tra questi non è adatto a tutti.
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di Andrea Curiat www.wired.it 2022-06-29 15:36:00 ,