Con i suoi tempi e le sue croniche lentezze, Roma si prepara a potenziare la rete 5G e wifi ad alta intensità in tutta l’area urbana, con i servizi ad essa collegati. Ad annunciare la proposta di partenariato pubblico-privato sviluppato dall’azienda Bai Communication, il sindaco Roberto Gualtieri affiancato dal direttore generale di Roma Capitale, Paolo Aielli. La conferenza stampa di presentazione del progetto offre un’immagine fedele di quello che è oggi la Città Eterna: la Sala Gonzaga in via della Consolazione si trova in uno dei luoghi più belli del mondo e arrivando a piedi si è accarezzati da un tiepido sole primaverile che illumina un cielo blu intenso, così nitido da sembrare quasi finto; allungando di poco lo sguardo si possono ammirare i Fori in tutto il loro splendore. Peccato che una volta dentro il telefono segni appena una tacca (che va e viene…) e la rete wifi sia fuori combattimento. Il sindaco scende dal Campidoglio e sale sul podio, pronto ad annunciare l’alba di una “rivoluzione tecnologica” che – ad onor del vero – da tempo è già realtà in molte altre città italiane e straniere. Ma Roma oggi è particolarmente bella, gli alberi sono in fiore e non si può pretendere che funzioni anche il telecomando con cui il primo cittadino cerca disperatamente di cambiare le slide sui monitor.
L’infrastruttura
Veniamo ai dettagli del progetto. Entro dicembre 2026 tutte le tre linee della metropolitana, stazioni e tunnel, saranno coperte dalla rete ad alta velocità in tutte le bande di frequenza (da 700 a 3.500 MHz) per i servizi legacy 54G e 5G. Su tutto il territorio urbano saranno messi in funzione 6mila punti di propagazione del segnale (nella speranza di riuscire a coprire anche la Sala Gonzaga…) e sarà sviluppata una rete di Free wifi di Roma Capitale ad accesso seamless con circa 850 punti di presenza tecnologicamente avanzati distribuiti in 100 piazze e vie adiacenti di rilevanza pubblica. Tutte le insegne delle metropolitane diventeranno access point wifi/5G. La piena connettività in tutti i punti nevralgici della città sarà già attiva dal Giubileo 2025. Il sistema di small cells predisposto emetterà bassissime emissioni rispetto alle antenne tradizionali, abbattendo l’inquinamento elettromagnetico e avrà un minore impatto urbano rispetto alle stazioni radio realizzate su torri o sui tetti degli edifici. Permetterà di collegare fino a un milione di apparecchiature per chilometro quadrato con un tempo di invio/ricezione del segnale (latenza) da 30 a 50 volte superiore a quello del 4G.
I servizi
Insieme alla nuova rete verranno installati nuove telecamere per la videosorveglianza connesse h24 che potenzieranno i sistemi di gestione della sicurezza urbana dei trasporti, permetteranno una maggiore ottimizzazione del traffico cittadino e un puntuale monitoraggio dei flussi pendolari in ingresso e uscita dalla città. Verranno inoltre realizzati programmi di gestione per il ciclo dei rifiuti con monitoraggio dei livelli, ottimizzazione dei percorsi di raccolta e contrasto al deposito abusivo. Il progetto prevede anche la distribuzione sul territorio di sensori dei dati climatici e di qualità dell’aria combinati con sistemi di monitoraggio del verde. Saranno poi disponibili nuovi servizi smart pubblici (sicurezza urbana, mobilità, rifiuti) e privati (building management, energy management, smart working).
Costi e tempi
Il progetto prevede un investimento complessivo pari a 97,7 milioni di euro con un contributo di 20 milioni da parte di Roma Capitale. La concessione avrà una durata di 25 anni. Entro ottobre 2023 è previsto l’espletamento della gara d’appalto, mentre la progettazione sarà ultimata definitivamente a dicembre 2024, data in cui è prevista la posa della fibra nelle 100 piazze individuate. Quanto alla copertura delle metropolitane, per la linea A sarà ultimata a dicembre 2024, per la linea B a dicembre 2025 e per la linea C a giugno 2026. Sfruttando le potenzialità della nuova rete, Roma si doterà di una nuova Sala operativa per la sicurezza per la Polizia locale e il Dipartimento di Protezione Civile. La struttura utilizzerà tecnologie di intelligenza artificiale e interagirà con tutte le infrastrutture di comunicazione a disposizione dell’amministrazione, gestendo sistemi di monitoraggio e di cybersecurity.
Le criticità
Il progetto del Comune di Roma illustrato dal sindaco Gualtieri mostra alcune evidenti criticità. Nel 2030 è previsto l’esordio della rete 6G e una concessione a 25 anni rischia di far lievitare i costi per gli inevitabili aggiornamenti tecnologici che saranno necessari nel periodo 2023/2048. Un’altra domanda che sorge spontanea è perché la linea C della Metropolitana, quella più periferica e attualmente sguarnita di copertura, debba essere l’ultima ad avere le nuove celle. C’è poi l’incognita dei cablaggi: mentre le nuove small cells sono di facile installazione, le 100 piazze coperte da wifi dovranno essere cablate e visti i già gravi problemi di viabilità della Capitale, un proliferare di cantieri in un tempo relativamente breve (il Giubileo del 2025 si avvicina) potrebbe aggravare la situazione. Si passeggerà di più e si potranno ammirare le bellezze della città più bella del mondo, fotografandone gli scorci per pubblicare delle bellissime storie su Instagram in tempo reale. Peccato non si potrà più selezionare Roma Capoccia di Antonello Venditti come colonna sonora di cotanta bellezza, ma questa è un’altra storia.
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di Fabio Salamida www.wired.it 2023-03-20 11:05:33 ,