Tra i temi che negli ultimi anni si sono guadagnati uno spazio di rilievo nelle battaglie complottiste nostrane, il 5G occupa sicuramente le prime posizioni. La tecnologia mobile di quinta generazione è stata oggetto delle più svariate teorie, tra chi ne ha visto la causa del coronavirus e chi uno strumento per il controllo della gente da parte di fantomatici poteri forti.
La realtà dei fatti, quella fornita dalla scienza, ci dice però che lo sviluppo del 5G non solo non presenta problematiche per la salute e la condizione umana, ma anzi che le reti mobili di quinta generazione sono un’infrastruttura necessaria per sostenere telemedicina, guida autonoma, robotica di precisione, smart city ed esperienze immersive con la realtà virtuale. L’Italia però è molto indietro sotto questo punto di vista, con limiti elettromagnetici ben inferiori rispetto agli standard europei che stanno mettendo in difficoltà aziende e consumatori. Nelle scorse settimane l’innalzamento di questi limiti era entrato nella bozza del ddl Concorrenza redatto dal governo Meloni, ma poi la Lega ha fermato tutto. L’ennesimo capitolo di un flirt tra il partito di Matteo Salvini e i complottisti nostrani sul tema, di cui pagherà le conseguenze l’economia italiana.
L’Italia che arranca sul 5G
La rete 5G offre velocità di connessione significativamente più elevate rispetto alla rete 4G, con tempi di latenza molto più bassi. Un’infrastruttura più stabile e affidabile che garantisce ai cittadini esperienze di navigazione migliori, ma che porta benefici anche alle imprese e, di riflesso, all’innovazione tecnologica del paese. Dall’intelligenza artificiale all’internet delle cose (Iot), passando per l’automazione, la creazione di dati è in costante aumento e l’attuale infrastruttura mobile fatica a stare dietro a un carico di informazioni così massiccio. Il 5G va considerato come una sorta di aggiornamento in questo senso, basato sulla trasmissione di onde elettromagnetiche che occupano uno spazio di frequenza più alto rispetto al passato.
Se a livello internazionale il 5G sta già mostrando i suoi benefici, in Italia le cose vanno a rilento. I dati diffusi da Desi e Gsma Intelligence sulla copertura delle reti mobili di quinta generazione nel Belpaese parlano addirittura di un range compreso tra il 96 e il 99,7 % della gente, contro il 65,8 % della media europea. Numeri fuorvianti, perché considerano la copertura ottenuta con il cosiddetto Dynamic Spectrum Sharing che consente a un operatore telefonico di sfruttare lo spettro di frequenze del 4G anche per il 5G. La copertura 5G non-stand-alone (Nsa) in realtà è del 7,3 %, tra le più basse d’Europa.
Tra gli ostacoli al buon funzionamento del 5G in Italia ci sono i limiti elettromagnetici, che mirano a proteggere la gente che si trova nelle immediate vicinanze delle stazioni radio della rete. La normativa nostrana stabilisce un vincolo di 6 volt/metro nelle aree con una forte densità di persone, un valore che è dieci volte inferiore alla media europea e fino a cento volte inferiore a valori che si trovano in Francia e Germania. Come ha sottolineato Antonio Capone, docente di Telecomunicazioni al Politecnico di Milano, “se verranno mantenuti questi limiti avremo necessariamente una rete 5G che avrà prestazioni più basse e costi più alti. E questo senza che ci sia la minima giustificazione scientifica a limiti così stringenti”. Con i fondi provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) l’Italia mira a colmare alcune lacune legate alla copertura territoriale del 5G entro il 2026. Ma i limiti elettromagnetici così bassi rischiano di rendere questo obiettivo un miraggio.
L’assist della Lega ai complottisti
Come sottolineano diversi studi, il ritardo in un’implementazione capillare del 5G in Italia avrebbe costi economici faraonici: Ernst & Young parla di una contrazione del mercato interno che potrebbe raggiungere i 4,3 miliardi di euro in caso di ritardo di 12-18 rispetto agli obiettivi temporali prefissati. E le principali compagnie di telecomunicazione in Italia hanno fatto un appello al governo perché intervenga a sostegno degli investimenti nel settore, altrimenti sarà impossibile realizzare le nuove reti.
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di Luigi Mastrodonato www.wired.it 2023-03-29 13:10:18 ,