7 leggende metropolitane sulla musica pop che forse non conoscete
| Wired Italia

7 leggende metropolitane sulla musica pop che forse non conoscete | Wired Italia

7 leggende metropolitane sulla musica pop che forse non conoscete
| Wired Italia


Le leggende metropolitane impazzano anche nella musica: Paul McCartney deceduto e sostituito da un sosia. Elvis che vive e lotta con noi, ma su un’isola tropicale. Tupac Shakur che non è mai stato ucciso davvero. Avril Lavigne che sarebbe in realtà stata rimpiazzata da anni da una certa Melissa Vandella. Alzi la mano chi non ha sentito almeno una delle leggende metropolitane di cui sopra. Chiaramente in queste folkloristiche interpretazioni della realtà non c’è nulla di vero, e neanche di verosimile, a dirla tutta. Eppure i fan della musica pop – o quantomeno, una frangia ben nutrita di loro – non possono fare a meno di continuare a sfornarne di nuove e sempre più bizzarre. E siccome l’estate è la stagione dei gialli da divorare sotto l’ombrellone e del binge-listening dei podcast true crime, aggiungiamo un brivido in più e vi proponiamo una carrellata delle nostre preferite.

Assassini impuniti: gli Ohio Players

Tra i delitti più curiosi e improbabili che si sarebbero compiuti in nome della musica ce n’è uno che riguarda un brano del 1975 pubblicato da un gruppo funk di culto, gli Ohio Players. Stando ai complottisti, al minuto 1’ 24’’ del singolo Love Rollercoaster – o a 2’ 32’’, se state ascoltando la versione estesa contenuta nell’album – sarebbero udibili le grida della modella Ester Cordet, assassinata nel vicolo dietro lo studio. Il presunto movente ha dell’incredibile. L’ex playmate, ricoperta da miele caldo per lo scatto di copertina dell’album, si sarebbe ustionata: avrebbe quindi minacciato di fare causa e, per metterla a tacere definitivamente, il manager della band l’avrebbe pugnalata a morte. Inutile dire che la realtà è molto meno suggestiva: si tratta delle urla del tastierista Billy Beck che simula l’emozione di una discesa in picchiata sulle montagne russe. Cordet, peraltro, è ancora viva e vegeta.

Katy Perry o JonBenét Ramsey?

JonBenét Ramsey è protagonista di uno dei casi di cronaca più noti degli Stati Uniti: baby reginetta di bellezza e vincitrice di numerosi talent show locali, fu uccisa a sei anni nel 1996, e il delitto è tuttora irrisolto. O meglio, secondo alcuni non c’è stato alcun delitto, perché in base a numerosi video che circolano su YouTube, in realtà la famiglia di JonBenét avrebbe deciso di far scomparire la bambina e isolarla in modo che si concentrasse meglio sulla ricerca del successo, per poi farla ricomparire anni dopo con un nuovo nome: Katy Perry. Le “prove” sarebbero disseminate nei videoclip e nei testi di Perry, che hanno numerosi riferimenti a una fantomatica rinascita, e ovviamente risulterebbero anche evidenti per via della somiglianza tra le due. La diretta interessata, interrogata in proposito sul red carpet degli MTV VMAs del 2017, si è perfino trovata costretta a smentire la teoria (come se non bastasse ad esempio il fatto che JonBenét aveva sei anni meno di Perry per renderla inverosimile), ma là fuori c’è ancora chi ne è fermamente convinto.

Il clone di Miley Cyrus

Ricordate l’episodio di Black Mirror in cui Miley Cyrus interpreta l’idolo delle teenager Ashley O, che sta crescendo troppo in fretta e quindi viene ridotta in stato di coma farmacologico e sostituita da robot, AI e ologrammi? Bene, forse non tutti sanno che è ispirato a fatti reali. O meglio, a leggende metropolitane realmente circolanti. A dar retta a queste leggende quando nel 2010 Miley ha smesso i panni di Hannah Montana e ha cambiato radicalmente direzione, adottando un’immagine sexy e trasgressiva, la Disney non l’avrebbe presa bene: dopo i primi mesi di carriera “adulta”, troppo spregiudicati per la reputazione della corporation, i dirigenti avrebbero deciso di assassinarla e di sostituirla con un clone riprogrammato, riportandola a un’immagine che sì, è meno acqua e sapone della Miley disneyana, ma se non altro è un pochino più morigerata rispetto all’amazzone che cavalcava nuda una palla da demolizione. A giudicare dal numero di ex star Disney che si sono date a sesso, droga e rock’n’roll, però, non si capisce perché lo abbiano fatto solo con lei…

La cattivissima Taylor Swift

Pure Taylor Swift – o meglio, quella che noi conosciamo come Taylor Swift – sarebbe un clone. In questo caso non di se stessa, ma di Zeena LaVey, figlia di Anton LaVey, ideatore della celeberrima Chiesa di Satana e a sua volta sacerdotessa della stessa setta fino al 1990, anno in cui la abbandonò per darsi al buddismo tantrico. L’ipotesi si basa sulla notevole somiglianza tra le due, ma come al solito fa acqua da tutte le parti, soprattutto per il fatto che Zeena LaVey è ancora viva e probabilmente avrebbe detto qualcosa, se fosse stata clonata e avesse riconosciuto la più famosa pop star del momento come la sua doppleganger.

Britney Spears, arma di distrazione di massa

Il più famoso esaurimento nervoso della storia del pop è quello di Britney Spears, che nel 2007 si rasò la testa davanti a un gran numero di paparazzi per poi prendere a ombrellate i loro veicoli parcheggiati fuori dal salone del parrucchiere. Quello che forse non sapete è che (almeno stando alle voci che circolano sul web) non si tratterebbe affatto di un esaurimento nervoso, ma di un colpo di teatro commissionato dal suo superiore, ovvero il presidente George W. Bush. Già, perché c’è chi è convinto che all’epoca Britney fosse un’agente in incognito della Cia e che, visto che la popolarità di Bush era in picchiata per i suoi continui fallimenti nella guerra al terrorismo, l’agenzia avrebbe ordinato a Britney di compiere un gesto eclatante, in modo che tv e giornali smettessero di concentrarsi su di lui e si occupassero di qualcos’altro. Che dire? Se fosse così, missione compiuta, visto che di quel taglio di capelli ne parliamo ancora oggi.

I rapporti di parentela di Beyoncé

Nella sua carriera, Beyoncé Knowles ha collezionato più leggende metropolitane che outfit glitterati: impossibile dare conto di tutte. Una delle più persistenti, però, riguarda la sorella minore Solange, anche lei cantante, che stando ai beninformati – per modo di dire – in realtà sarebbe la sua figlia segreta. La teoria vede i suoi sostenitori convintissimi che Beyoncé sia nata nel 1974 e non nel 1981, e abbia quindi ormai quasi cinquant’anni anziché 42, come dichiarato: prima del debutto, la famiglia di Beyoncé le avrebbe fatto abbassare l’età sul certificato di nascita corrompendo un funzionario dell’anagrafe, e tutto per nascondere una gravidanza adolescenziale che l’avrebbe portata a dare alla luce Solange a soli dodici anni (Solange è nata nel 1986). Con buona pace dei migliaia di filmati di repertorio che ritraggono Bey bambina negli anni ‘90 sul palco di numerosi talent show, che sarebbero falsi orchestrati ad arte.

Jay-Z l’immortale

In questa carrellata di complotti e misteri poteva forse mancare Jay-Z, il marito di Beyoncé? Assolutamente no. Da anni lo accusano di essere un massone e un membro degli Illuminati, e lui si diverte a trollare i creduloni mimando simboli massonici o coprendo un occhio durante le sue performance. D’altronde di tempo a disposizione per prendere in giro fan e detrattori ne avrebbe a bizzeffe, considerando che la sua adesione alla setta gli avrebbe garantito l’immortalità. Qualche anno fa, infatti, la New York Public Library diffuse una collezione di foto sulla Harlem degli anni ‘30, e con grande sorpresa di tutti (compresi gli archivisti, che garantiscono che l’immagine è autentica e non ritoccata) ne spuntò fuori una scattata nel 1939, che ritraeva un uomo apparentemente identico a Jay-Z. Naturalmente, il diretto interessato non ha mai commentato: perché smentire le voci, quando può armarsi di pop-corn e leggere i commenti?





Leggi tutto su www.wired.it
di Marta Blumi Tripodi www.wired.it 2023-08-09 04:20:00 ,

Previous Pnrr, intesa tra Guardia di Finanza di Napoli e l’Orientale …

Leave Your Comment