di Kevin Carboni
Pur mancando ancora delle prove certe, l’ipotesi che l’attacco sia arrivato dalla Russia è supportata da vari fattori. John Hultquist, vicepresidente dell’azienda di sicurezza informatica statunitense Mandiant, sostiene come “gli attacchi defacement di massa ai siti web del governo ucraino sono coerenti con gli incidenti che abbiamo già notato in passato, quando le tensioni erano in crescita nella regione”.
Gli attacchi subiti dall’Ucraina negli ultimi 10 anni
L’attacco è l’ultimo di una lunga serie incominciata nel 2014, proprio in concomitanza con l’annessione della Crimea alla Russia. In quell’occasione vennero attaccate le reti di comunicazione ucraine e poi, nel 2015, l’Ucraina è stata teatro del primo attacco informatico al mondo contro le infrastrutture materiali di uno stato, quando venne presa di mira l’intera rete elettrica del paese, causando un lungo e prolungato blackout. Tra il 2020 e il 2021, riporta il Guardian, l’Ucraina ha subito oltre mezzo milioni di attacchi informatici di varia natura.
Il conflitto tra Ucraina e Russia
Dal 2014, il confine più orientale dell’Ucraina è insanguinato da un conflitto tra le truppe governative e quelle separatiste filorusse delle città di Donetsk e Lugansk. Un conflitto che non accenna a terminare, nonostante i molti tentativi di mediazione tentati con l’assistenza dell’Unione europea e degli Stati uniti. La Russia vuole impedire a tutti i costi l’ingresso dell’Ucraina all’interno della Nato e una prerogativa richiesta dalla coalizione per accettare un nuovo membro è la sua integrità territoriale, condizione che non può essere soddisfatta fino alla conclusione del conflitto in Donbass.
Così, per la terza volta dal 2014, la Russia ha incominciato ad ammassare truppe al confine. Secondo le stime riportate da Reuters si tratterebbe di circa 100mila soldati più vari mezzi corazzati e altri veicoli militari. Inoltre, la scorsa settimana, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha annunciato l’invio di ulteriori attrezzature militari, come parte di una “esercitazione”.
Source link
www.wired.it
2022-01-14 15:26:59