L’incognita dei grandi elettori positivi grava sull’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica che prende il via il 24 gennaio a Montecitorio alle ore 15. Il problema resta come far votare i parlamentari positivi o in quarantena, che sono attualmente 35: 26 deputati e 9 senatori, in lieve calo rispetto ai giorni scorsi. In base alle regole valide finora, non potrebbero accedere a Montecitorio per le elezioni del capo dello Stato: le votazioni inizieranno lunedì 24 gennaio.
Due odg impegnano il governo a consentire il voto ai grandi elettori positivi
Ora due ordini del giorno di Forza Italia e Fratelli d’Italia della Camera approvati quasi all’unanimità dall’assemblea (349 i sì, 4 no e 20 astenuti) impegnano il Governo a consentire al voto ai grandi elettori anche se positivi o in quarantena. Primi firmatari dei due odg il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida e quello di Forza Italia, Paolo Barelli). A «garantire – si legge – ogni forma di collaborazione per permettere a tutti i 1.009 delegati di partecipare al voto, in raccordo con le altre istituzioni, il presidente della Camera e il presidente del Senato, rimuovendo ogni forma di impedimento, se del caso anche attraverso un intervento di carattere normativo». La deroga dovrebbe consentire anche ai grandi elettori positivi o in quarantena di poter intervenire in Aula, a Montecitorio, per votare il nuovo Presidente della Repubblica. Sui due documenti l’Esecutivo si era rimesso al voto dell’Aula. Una decisione che, dunque, non è solo tecnica e regolamentare, ma è politica. Un tema che è stato sul piatto anche durante la conferenza dei capigruppo che si è svolta il 18 gennaio a Palazzo Madama.
Costa: «Covid hotel a Roma per far votare gli elettori positivi»
Andrea Costa, sottosegretario alla Salute propone di riunire i positivi in un Covid hotel e di votare con la scheda a domicilio. Ai microfoni di 24 Mattino su Radio 24 ha spiegato che «bisogna fare ogni sforzo per mettere nelle condizioni chi ha il diritto di esprimere il proprio voto, di poter votare per il presidente della Repubblica. Per quanto riguarda i positivi si potrebbe fare un Covid hotel a Roma e dare la possibilità ai positivi tramite spostamenti sicuri, di poter votare con la scheda a domicilio. Si fa per le amministrative, alle provinciali e alle comunali, credo per un’elezione importante come quella del presidente della Repubblica dobbiamo fare ogni sforzo per permettere a tutti di votare. L’ipotesi del Covid hotel è tecnicamente realizzabile, quindi dobbiamo valutarne la possibilità e l’opportunità di realizzarla».
Il centrodestra chiede di far votare tutti i grandi elettori
Il centrodestra ha chiesto a gran voce in questi giorni di consentire il voto anche ai grandi elettori positivi o in quarantena. «Noi siamo convinti che tutti debbano votare, i presidenti delle Camere devono trovare una soluzione per fare esercitare ai grandi elettori il diritto costituzionale di eleggere il presidente della Repubblica», ha ribadito il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani.
Si voterà per blocchi di 50 grandi elettori
A meno di un nuovo cambio di regole, per ora positivi al Covid e grandi elettori in quarantena non potranno partecipare al voto, come annunciato dal presidente della Camera Roberto Fico, così come non votarono i malati nelle precedenti elezioni presidenziali. Al contrario dei non vaccinati che, invece, potranno votare i no vax, perché per entrare a Montecitorio e in aula dove è sufficiente il green pass con il tampone. Il pass rafforzato è chiesto, come per tutti, solo per ristorante e buvette. Il presidente della Camera Roberto Fico confida che i numeri dei positivi siano tali da non pregiudicare l’esito del voto. Si voterà a blocchi di 50 grandi elettori alla volta: si partirà dai senatori a vita, poi voteranno i senatori e a seguire i deputati e i delegati regionali. Si esprime il proprio voto dentro i famosi “catafalchi”, anche se la cabina questa volta sarà più grande, più sicura e meglio sanificabile.