di Viola Stefanello
Per gli amanti del cinema e quelli della fantascienza, Dune di Alejandro Jodorowsky è una leggenda. Ideato a metà degli anni Settanta dal celebre regista cileno, l’adattamento del libro di Frank Herbert doveva essere un film lungo 14 ore, con tanto di colonna sonora dei Pink Floyd e un cast che includeva Orson Welles, Salvador Dalì e Mick Jagger, ma non fu mai realizzato. Ai posteri è rimasto uno storyboard composto da oltre 3.000 tavole che ritraggono l’intera storia, nella versione di Jodorowsky.
Lo storyboard si può trovare abbastanza facilmente nella sua versione digitale online da qualche anno, ma una rara versione cartacea, stampata nel 1975, è stata recentemente messa all’asta da Christie’s. A vincere l’asta, facendo un’offerta di 2,66 milioni di euro – dieci volte il valore stimato, che si situava tra i 25 e i 35mila euro – non è stato però un ricco collezionista cinefilo, ma un gruppo di 2.600 persone, organizzatesi su Discord per comprare collettivamente l’opera.
Si tratta di SpiceDao, ovvero una di quelle “organizzazioni decentralizzate autonome” centrali all’idea di “futuro di internet” decentralizzato propagandato da chi sta investendo nel cosiddetto web3. In breve, le Dao promettono di offrire maggiore trasparenza ai processi decisionali e organizzativi, dato che tutti i membri hanno accesso alle azioni e ai fondi dell’organizzazione e vengono coinvolti nei processi decisionali.
Il diritto a partecipare si ottiene investendo in token registrati sulla blockchain: il diritto di voto all’interno delle Dao è direttamente proporzionale al quantitativo di token in proprio possesso. Il token di SpiceDao, inutile dirlo, si chiama $Spice, in onore della pregiata materia prima che sta al centro delle vicende narrate in Dune. A mettere in piedi questa specifica Dao è stato un collettivo di artisti digitali e sviluppatori specializzati in tecnologie blockchain che si chiama Remilia Corporation, che gestisce diverse altre organizzazioni.
L’intera SpiceDao, insomma, era stata concepita con l’idea di acquistare l’edizione rara dello storyboard di Jodorowsky e “renderlo pubblico”, trasformandolo poi in una serie animata da vendere a un servizio di streaming. La lista di obiettivi è stata pubblicata su Twitter dallo stesso Dao, che voleva evidentemente vantarsi della propria vittoria all’asta.
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Un piccolissimo particolare…
C’è soltanto un piccolo problema che sembra essere sfuggito ai 2.600 membri dell’organizzazione: esattamente come acquistare un nft non implica che tu possieda il copyright di una specifica opera d’arte, acquistare un’edizione cartacea dello storyboard di Dune non fa di te Jodorowsky e non ti conferisce né la proprietà intellettuale dell’opera, né il suo copyright.
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www.wired.it
2022-01-25 06:00:00