il provvedimento
Mezzogiorno, 7 febbraio 2022 – 14:37
Il ricorso degli attivisti: «Ripristinata la democrazia e il principio di partecipazione»
di Simona Brandolini
Un’altra tegola sul Movimento 5 Stelle. Il Tribunale di Napoli, apprende l’Andkronos, ha sospeso le due delibere con cui, lo scorso agosto, il M5S ha modificato lo statuto e «incoronato» Giuseppe Conte come presidente dei pentastellati. I provvedimenti (che risalgono rispettivamente al 3 e al 5 agosto 2021) sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di «gravi vizi nel processo decisionale», in primis l’esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum, nell’ambito del processo intentato da un gruppo di attivisti del Movimento, difesi dall’avvocato Lorenzo Borrè. Tra i militanti: Steven Hutchinson, Renato Delle Donne e Liliana Coppola, i quali hanno presentato il ricorso supportati da centinaia di attivisti che hanno contribuito al pagamento delle spese legali.
Gli attivisti
«Oggi il Tribunale di Napoli, accogliendo il reclamo per la sospensione dell’efficacia delle delibere che hanno modificato lo statuto e incoronato come candidato unico alla presidenza del M5S Giuseppe Conte, ripristina il principio della necessità della partecipazione di tutti gli iscritti nell’adozione delle scelte fondamentali del nostro MoVimento», dichiarano gli attivisti del M5S che avevano depositato il ricorso ad ottobre 2021. «La parità dei diritti è una pietra angolare del M5S e non può trovare deroga in alcun caso, tantomeno per l’accesso alle cariche statutarie in quanto non esistono primi inter pares. Ora confidiamo in un processo partecipativo aperto e in una riflessione sugli errori e sulle forzature fatte, chi ha sbagliato deve farsi da parte. Ringraziamo l’avvocato Lorenzo Borrè per l’assistenza che ci ha dato dal primo momento», concludono i ricorrenti napoletani in rappresentanza delle centinaia di iscritti che hanno sostenuto i ricorsi.
La decisione
La decisione del Tribunale entra nella guerra del Movimento 5 Stelle. La scorsa settimana in pieno psicodramma post elezioni del Quirinale c’era stata una prima udienza. Ora bisogna capire se la decisione dei magistrati congelerà il redde rationem interno al M5S tra Conte e Di Maio. Accolta l’«inibitoria» verrebbero infatti meno i rispettivi poteri di «impeachment» previsti dallo Statuto in capo sia a Conte sia a Di Maio. Poteri che resterebbero in ogni caso sempre precari: almeno fino alla decisione della causa «nel merito». In questo lasso di tempo, infatti, le due parti sarebbero comunque «esposte» ad eventuali nuovi ricorsi.
7 febbraio 2022 | 14:37
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