di Tommaso Meo
La tensione al confine dell’Ucraina e gli effetti di una futura invasione da parte della Russia preoccupano anche le banche. La Banca centrale europea (Bce), secondo Reuters, ha infatti messo in guardia le istituzioni finanziarie del continente da possibili attacchi informatici provenienti da Mosca.
La Bce, guidata dall’ex ministra francese e già numero uno del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ha interrogato le banche dei diciannove paesi che utilizzano l’euro sulle loro difese contro i cyber attacchi, secondo fonti a conoscenza dell questione. Da quanto si sa, inoltre, le banche stanno già conducendo delle esercitazioni per testare la loro capacità di respingere un attacco ai propri sistemi.
Le preoccupazioni della Bce, non confermate in maniera ufficiale dall’ente regolatore, non sono isolate. Già a fine gennaio il dipartimento dei servizi finanziari di New York ha emesso un avviso alle istituzioni finanziarie, avvertendole di possibili attacchi informatici di ritorsione se la Russia dovesse invadere l’Ucraina e innescare sanzioni statunitensi.
Anche il National cyber security center (Ncsc) del Regno Unito ha avvertito le organizzazioni di monitorare la loro resilienza informatica, rilevando un aumento di attacchi ransomware provenienti dalla Russia nel 2021. L’autorità britannica che vigila sulla condotta finanziaria ha fatto sapere di stare contattando le società di credito a seguito di questo avviso. Nel frattempo anche il capo dell’Autorità federale di vigilanza finanziaria tedesca BaFin, Mark Branson, ha posto l’accento sulla inquietante interazione tra guerra informatica e geopolitica.
In un’audizione al senato americano di martedì 8 gennaio, la commissione per la sicurezza interna e gli affari governativi ha poi ipotizzato che cyber criminali russi si stiano preparando a sfruttare il bug Log4j recentemente rivelato in Apache per i loro attacchi.
Le capacità russe di condurre operazioni informatiche su larga scala sono note da tempo. Nel 2017, l’esercito russo è stato accostato al massiccio attacco ransomware NotPetya, che ha preso di mira istituzioni governative, finanziarie ed energetiche in Ucraina e causando danni in tutto il mondo. Di nuovo, a inizio 2022 diversi siti web governativi ucraini sono stati colpiti da un attacco informatico che li ha paralizzati per diverso tempo, lasciando anche un messaggio che avvertiva di “aspettarsi il peggio”. Secondo le autorità ucraine dietro all’attacco c’era senza dubbio la Russia
In un vertice tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il suo omologo russo Putin nel 2021, a seguito di attacchi informatici come quello al Colonial Pipeline, la Casa Bianca ha esortato il Cremlino ad agirecontro la criminalità informatica all’interno dei suoi confini. Mosca ha però ripetutamente negato di avere qualcosa a che fare con i cyber criminali e si è detta pronta a cooperare per reprimere questi attacchi.
A gennaio, le autorità russe hanno arrestato quattordici persone sospettate di far parte del famoso gruppo di cybercriminali conosciuto come Revil. Per il momento questa notizia, complice la crisi sul confine ucraino, non sembra però aver fatto diminuire in alcun modo le preoccupazioni internazionali per gli attacchi provenienti dalla Russia.
Source link
www.wired.it
2022-02-10 18:00:00