Marted i giudici della Consulta dovranno decidere l’ammissibilit dei quesiti. In caso di ammissione, l’appuntamento con le urne dovrebbe essere in primavera
Sono otto i referendum che attendono marted la decisione della Corte Costituzionale. Sei riguardano la giustizia, uno la depenalizzazione della coltivazione della cannabis, un altro l’eutanasia. Se la Consulta li valuter ammissibili — come previsto dall’articolo 75 della Costituzione — potranno essere sottoposti al voto popolare in primavera.
Cannabis, coltivazione senza limiti
L’intento del comitato promotore togliere dal circuito penale chi coltiva per uso personale la cannabis. Per il referendum sulla cannabis sono state raccolte oltre 600mila firme, 500mila delle quali in una sola settimana con il voto elettronico, reso possibile grazie a un emendamento di Riccardo Magi (presidente +Europa). Il quesito abrogativo insiste sul testo unico della legge sulle droghe — del 1990 — togliendo la parola coltivazione dalle condotte penali. Spiega Marco Perduca, dell’Associazione Luca Coscioni, presidente del Comitato promotore del referendum: Non c’ limite per chi coltiva l’influorescenza della cannabis, cio la parte della pianta contenente il principio attivo. Soltanto la cannabis. Rimane il reato penale per tutte le altre droghe. Il quesito referendario ha anche un parte amministrativa: si propone di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneit alla guida di ciclomotori attualmente destinata a tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa. Il comitato promotore formato da una lunga lista di associazioni e partiti. E precisamente: l’Associazione Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Societ della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile, Radicali italiani, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista.
Giustizia, Csm e porte girevoli
I quesiti referendari sulla giustizia sono stati promossi dalla Lega, dai Radicali e da nove consigli regionali di centro destra (Friuli Venezia Giulia, Liguria Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria, Veneto e Basilicata). Sarebbe bastata la richiesta di cinque consiglieri regionali, ma la ratio dei promotori stata quella di abbondare. E infatti anche per la raccolta delle firme si andati oltre quelle richieste. Tra fisiche ed elettroniche sono state raccolte oltre 4 milioni e 200mila firme. I sei quesiti spaziano sui punti salienti della giustizia. E precisamente: l’elezione dei consiglieri togati del Csm; la responsabilit civile e le valutazioni sulla professionalit dei magistrati; la separazione delle carriere tra giudici e pm, la carcerazione preventiva e la legge Severino.
Eutanasia, oltre un milione di firme
Il referendum sull’eutanasia
prevede l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale. Il comitato promosso dall’Associazione Luca Coscioni ha raccolto oltre 1 milione e 200mila firme, tra fisiche ed elettroniche. L’intento del comitato promotore introdurre l’eutanasia legale, secondo le regole attuali del fine vita, attraversi la depenalizzazione parziale dell’omicidio del consenziente a esclusione dei casi del consenso dato dalla persona minore degli anni diciotto; una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermit o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno. Tutti questi casi continueranno ad essere puniti come omicidi dolosi.
14 febbraio 2022 (modifica il 14 febbraio 2022 | 13:40)
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Alessandra Arachi , 2022-02-14 12:28:38
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