Il capo dello Stato nella prefazione al saggio di Ruffini: «Queste pagine parlano delle parole da ricordare. Delle parole che costruiscono. Parole che uniscono»
Pubblichiamo la prefazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al libro di Ernesto Maria Ruffini «Uguali per Costituzione. Storia di un’utopia incompiuta dal 1848 ad oggi»
Questo libro racconta la nostra storia, le nostre radici e ci invita a fidarci del futuro. Leggerlo fa riflettere sulla radice della parola «Parlamento»: il luogo dove le parole costituiscono, fondano, la nostra identità senza congelarla in un simulacro. Fa pensare allo spreco che spesso si fa delle parole. E al peso che le parole hanno. Fa pensare alle parole che costruiscono e a quelle che possono distruggere. Alle parole vuote, insignificanti, che non impegnano; e a quelle piene, dense di significati.
Parole da ricordare o da dimenticare. Queste pagine parlano delle parole da ricordare. Delle parole che costruiscono. Parole che uniscono.
È il racconto di come noi italiani siamo stati capaci di riempire di contenuto e spessore una parola speciale, impegnativa: uguaglianza. L’uguaglianza scolpita dai Costituenti nell’articolo 3 della Costituzione. Per quanto oggi la stagione costituente possa sembrare lontana — tanto abituati siamo a vivere solo del presente — è proprio in quei giorni che possiamo ritrovare le fondamenta di ciò che siamo, del nostro essere comunità. È su quella straordinaria esperienza che abbiamo costruito la nostra abitazione comune, la nostra democrazia, il nostro Paese. Consapevoli, come disse Piero Calamandrei, che esse erano solo l’inizio, non la fine della storia: il preludio, l’introduzione, l’annuncio di una rivoluzione, nel senso giuridico e legalitario, ancora da compiere.
La spinta che quella stagione seppe imprimere alla nostra storia democratica e repubblicana fu talmente forte che ancora oggi è chiaramente visibile. I segni e i semi lasciati nella nostra storia dai principi fondamentali della Carta costituzionale rappresentano tuttora il nostro patrimonio più ricercato. Il saggio di Ernesto Maria Ruffini ci accompagna con pazienza lungo il cammino percorso fino ad oggi. Passo dopo passo, ci riporta al momento in cui l’Italia usciva dalla tragedia della dittatura e della guerra e, nella libertà, cominciava a costruire la sua nuova democrazia. Ritroviamo, come in un racconto suggestivo, le immagini di momenti tra i più significativi della nostra storia repubblicana e delle conquiste che abbiamo raggiunto nel campo dell’uguaglianza, anche grazie a dure battaglie.
Non sempre è stato un cammino facile. Semmai, a volte, faticoso. Di certo inarrestabile, anche se per molti aspetti ancora incompleto. Capace di porsi nuovi traguardi, da raggiungere insieme. Questa storia, il racconto di come un’idea diventa concreta nella vita delle persone, ci consente di apprezzare quanta strada abbiamo fatto insieme. Abbiamo raccolto da quella straordinaria stagione un’eredità che dobbiamo a nostra volta consegnare alle nuove generazioni. Ognuno di noi come singolo cittadino e tutti insieme come comunità dobbiamo sentire la responsabilità di continuare a tessere la tela dell’uguaglianza con il filo che ci è stato consegnato dalle generazioni che ci hanno preceduto.
Nel rileggere le parole che hanno segnato i più importanti dibattiti parlamentari, che hanno accompagnato l’approvazione delle leggi con le quali si è cercato di dare attuazione all’uguaglianza, ci rendiamo conto di quanti risultati siano legati all’impegno, al coraggio, alla caparbietà, e molte volte anche al sacrificio, di donne e uomini che hanno tracciato la strada per tutti noi. Vediamo lo straordinario viaggio della nostra democrazia e cogliamo lo sguardo attento dei cittadini che chiedono al Parlamento di dare vita ai principi costituzionali. Comprendiamo il ruolo della Corte costituzionale chiamata a garantire la piena osservanza della nostra Costituzione. E intuiamo anche come sia responsabilità di ognuno proseguire il cammino. Perché le leggi da sole non bastano. Le parole scritte nelle raccolte legislative rischiano di rimanere fissate solo sulla carta se non sono anche accompagnate dalla capacità di ognuno di fare il proprio dovere, di sentirsi parte di una comunità. È un libro che può servire soprattutto ai più giovani perché parla alla loro speranza e, raccontando la fatica, il dolore, l’impegno civile di tanti italiani che hanno scritto con le loro vite la storia della Repubblica, ci dice come sia inestimabile il valore della nostra libertà.
14 febbraio 2022 (modifica il 15 febbraio 2022 | 00:18)
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Sergio Mattarella , 2022-02-14 22:51:09
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