La Procura di Genova ha chiuso le indagini relative alla morte di Roberta Repetto. Stessa ipotesi di reato anche per il santone del centro olistico Anidra, Vincenzo Paolo Bendinelli, e la psicologa Paola Dora.
Sul quel neo il medico non aveva disposto alcun accertamento né i previsti esami istologici che avrebbero permesso di evitare l’evoluzione di quel linfonodo in metastasi. Inoltre, nonostante la donna lamentasse dolori, i medici che l’avevano in cura avrebbero “omesso di indirizzarla verso specifiche cure mediche”, tranquillizzandola sulla sua guarigione. Sono queste le evidenze che per la Procura di Genova – titolare delle indagini – hanno portato alla definitiva accusa di omicidio volontario in concorso nei confronti del medico bresciano Paolo Oneda, della sua compagna (psicologa) Paola Dora e del inventore del Centro Anidra di Borzonasca (Genova), Paolo Bendinelli, quest’ultimo accusato anche di violenza sessuale e maltrattamenti, per il caso relativo al decesso di Roberta Repetto, la 40enne agente immobiliare morta nel 2020. Ora hanno 20 giorni di tempo per presentare altre memorie o farsi interrogare dalla Procura prima del rinvio a giudizio.
Roberta morì dopo la rimozione di un neo
Oneda era stato arrestato nell’aprile 2021 con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale della 40enne Repetto, a cui nel 2018 aveva asportato un neo sul tavolo del centro olistico ligure, Anidra, in “condizioni non adeguate” trascurando, secondo l’accusa, le possibili complicazioni dell’operazione e senza un successivo esame istologico. La donna era deceduta due anni dopo l’operazione a causa delle metastasi che si erano sviluppate. Dalle indagini erano emersi “evidenti indizi di colpevolezza” contro il 48enne, che davanti al Gip si era dichiarato innocente, che a ottobre era tornato in libertà dopo alcuni mesi ai domiciliari.
Paolo Oneda e Paolo Bendinelli
In carcere anche il ‘santone’ del centro
In carcere è finito anche Vincenzo Paolo Bendinelli, presidente e ‘santone’ della struttura, che per curare i dolori accusati dalla donna mesi dopo l’operazione invece di indirizzarla verso uno specialista le aveva consigliato di bere “tisane zuccherate” e di fare meditazione”. Nel suo centro olistico, si legge, si lavora “sulla formazione dell’individuo, cercando di integrare la sua dimensione interiore con quella esteriore e con l’ambiente che lo circonda”: all’interno sono stati allestiti un parco rurale, un orto medievale, agriturismo e campeggio, spazi per matrimoni e feste private.
Le accuse
La procura di Genova ha ora chiuso le indagini, l’ipotesi di reato per Oneda, Bendinelli e la psicologa Paola Dora, vicepresidente del centro Anidra e compagna del medico, è di omicidio volontario in concorso.
“In relazione alla chiusura delle indagini la famiglia Repetto intende ringraziare le Istituzioni, il Pubblico Ministero Dott.ssa Gabriella Dotto e l’Arma dei Carabinieri per aver portato alla luce le dinamiche che hanno causato la morte di Roberta, fiduciosi che la giustizia procederà inserorabile nel suo corso”, è il commento affidato ai social da Rita Repetto, la sorella della vittima.
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di Biagio Chiariello
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2022-02-16 18:32:06 ,