Il segretario della Lega torna sui malumori del premier: «Non è guerriglia parlamentare la modifica in meglio dei provvedimenti». E alla Meloni: «Basta polemiche»
Matteo Salvini a tutto campo all’inizio della settimana parlamentare. E si parte subito dai malumori sollevati dal premier Mario Draghi contro la sua maggioranza. «Il Parlamento è eletto dai cittadini per approvare leggi: non è guerriglia parlamentare se modifica in meglio qualche provvedimento uscito dal consiglio dei ministri, come il superbonus, aiutando imprese e famiglie. Il Parlamento fa il suo lavoro. Altrimenti aboliamo il Parlamento». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, commenta il caso degli emendamenti al Milleproroghe su cui il governo è andato sotto settimana scorsa in commissione. Ospite di 24 Mattino, su Radio 24, l’ex ministro risponde anche alla domanda se non ci sia il rischio che la guerriglia parlamentare vada avanti? «No, assolutamente, chi occupa il tempo lavorando non ne ha per fare polemica».
«Il 31 marzo stop all’emergenza»
Salvini si concentra sui temi su cui il governo sta lavorando, a cominciare dalla pandemia. «Se nei prossimi 40 giorni la situazione continuerà a migliorare negli ospedali, nelle strade, nelle scuole e nelle fabbriche, si supera lo stato emergenza e dal nostro punto di vista si superano anche tante restrizioni. Ma è più saggio arrivare a parlarne il 21 marzo, il primo giorno di primavera, quando mancheranno pochi giorni. Ma la situazione fortunatamente mi pare sotto controllo. Prorogare lo stato emergenza ad oggi non sembra avere alcun senso». Quindi affronta il tema delle bollette: «Sono soddisfatto, fino a due mesi fa c’eravamo solo noi, Confindustria, artigiani e commercianti a lanciare l’allarme e ci prendevano un po’ per matti… 5 miliardi a Natale e 7 miliardi adesso sicuramente non sono risolutivi ma, per le famiglie più in difficoltà e per le imprese, sono passi in avanti. Si può fare di più, ad esempio ci sono alcune grandi aziende che stanno fatturando miliardi grazie al caro luce e al caro gas e che potrebbero contribuire, dando ai piccolini che non ce la fanno una parte di questi extra-profitti».
«A Meloni non rispondo»
Quindi, ecco i rapporti nel centrodestra: «Passato il nervosismo delle ultime settimane, sono fiducioso che si torni a lavorare insieme. Fratelli d’Italia sta all’opposizione quindi è più portata a dire dei no, noi abbiamo fatto una scelta di governo e di costruzione dove preferiamo i sì. Poi però c’è un programma di centrodestra che ha un programma economico». E all’alleata Giorgia Meloni che polemizza il segretario leghista manda a dire: «Cerco di passare il mio tempo costruendo piuttosto che polemizzando, quindi non rispondo a nessuna polemica».
«Mai più con la sinistra»
Per finire, uno sguardo al futuro: «Conto che non ci siano altre emergenze. Non vedo perché dovremmo mai più governare con la sinistra. Se non ci fosse stata la pandemia, non avremmo mai accettato di governare con un movimento da cui ci differenziano tante cose, pensiamo solo alla sicurezza. C’è un’emergenza sicurezza a Milano, Roma, Napoli. Per il Pd va bene così, ma di fronte al lockdown, ai decessi, all’emergenza sanitaria ed economica, non potevamo dire di no alla richiesta del presidente Mattarella. Sicuramente, senza emergenze, la Lega è alternativa alle sinistre in Italia e in Europa, e lo sarà in futuro».
21 febbraio 2022 (modifica il 21 febbraio 2022 | 10:01)
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Cesare Zapperi , 2022-02-21 08:48:25
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