di Tommaso Meo
La Russia, stretta nella morsa delle sanzioni globali e abbandonata da diverse grandi aziende a causa dell’invasione dell’Ucraina, sta valutando soluzioni creative per mantenere le proprie imprese in funzione e non far collassare l’economia nazionale. Secondo il quotidiano economico russo Kommersant, citato da Torrentfreak, Mosca starebbe valutando di legalizzare la pirateria informatica. La legge russa consente già al governo di autorizzare “senza il consenso del titolare del brevetto” l’uso di qualsiasi proprietà intellettuale “in caso di emergenza relativa alla garanzia della difesa e della sicurezza dello stato”, ma in questo caso il Cremlino potrebbe spingersi oltre.
Il governo russo ha infatti lanciato l’idea di revocare le azioni legali contro le persone che utilizzano software pirata. Il progetto è contenuto in un documento del ministero dello Sviluppo economico russo chiamato Piano d’azione prioritario per garantire lo sviluppo dell’economia russa nelle condizioni di pressione delle sanzioni esterne. La proposta copre sia la responsabilità civile che quella penale e prevede che, mentre sono in vigore sanzioni, sarà consentito ottenere in modo pirata software per i quali non esistono alternative russe, senza correre rischi legali.
Anche se l’articolo non fa nomi, le aziende occidentali potenzialmente interessate da questa svolta sono quelle che hanno drasticamente ridimensionato gli affari in Russia, sospendendo temporaneamente le vendite di prodotti e le licenze nel paese. I passi indietro di grandi nomi della tecnologia come Apple, Adobe, Samsung e Microsoft stanno rendendo di fatto impossibile per il russo medio acquistare un nuovo Macbook o uno smartphone Galaxy, ma anche videogiochi o software.
Scrive Torrentfreak che sebbene al momento non è chiaro come i russi potranno gestire in modo pirata i servizi a cui si accede tramite il cloud, l’obiettivo generale sembra quello di “facilitare la transizione della Russia dalla dipendenza dai prodotti di società straniere alle soluzioni sviluppate all’interno del paese”, almeno finché dura l’offensiva in Ucraina.
Sulla stessa scia, il sito russo Gazeta il 4 marzo ha riferito che il politico Dmitry Ionin ha suggerito che i cittadini debbano avere accesso al sito di torrent, ora bloccato, RuTracke, per aggirare la decisione delle case di produzione cinematografica di non distribuire nuovi film nel paese. La pirateria informatica in Russia è diffusa. Un sondaggio del 2019 condotto da Eset, una società di sicurezza slovacca, ha rilevato che il 91% dei russi ha avuto accesso a contenuti pirata, con quasi il 20% che afferma di aver installato software senza licenza. Il motivo più comunemente citato, secondo il 75% degli intervistati, è che le versioni ufficiali costano troppo.
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www.wired.it
2022-03-08 11:37:30