Il sindaco assegna le indennità di risultato al segretario generale Pasquale Incarnato: massimo premio, ma nessuna cifra
Torre del Greco. Se palazzo Baronale – la sede istituzionale del Comune – fosse realmente una «abitazione di vetro», la stanza del segretario generale Pasquale Incarnato rischierebbe di essere l’unica «camera oscura». Con buona pace della funzione di responsabile dell’anti-corruzione e della trasparenza attribuita dal sindaco Giovanni Palomba al funzionario «ereditato» dal commissario prefettizio Giacomo Barbato.
Stavolta, l’ossessivo ricorso alla «tutela della privacy» e il criptico «burocratese» caro a Pasquale Incarnato non c’entrano: a scatenare perplessità e malumore tra i dirigenti dell’ente di largo Plebiscito sono stati i «due pesi e due misure» utilizzati per la pubblicazione dei decreti relativi alle indennità di risultato distribuite dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio ai «vertici» della macchina comunale.
Mentre per i vari capi-settore del Municipio, a partire dal comandante della polizia municipale Salvatore Visone per finire alla super-dirigente Claudia Sacco, sono state regolarmente messe nero su bianco le cifre delle retribuzioni «extra» portate a abitazione per i «risultati» ottenuti attraverso il proprio lavoro – cifre variabili tra i 18.000 euro e i 4.500 euro, a dispetto del complessivo stato di degrado in cui versa Torre del Greco – la linea adottata per il segretario generale Pasquale Incarnato è stata decisamente meno cristallina.
Nulla di illegale o scorretto, sia chiaro. Ma i due decreti firmati dal sindaco Giovanni Palomba – alla luce di una relazione conclusiva prodotta dallo stesso segretario generale – e finiti sull’albo pretorio del Comune non ricalcano la falsariga dei precedenti.
Anzi. A scorrere i provvedimenti relativi all’attribuzione delle indennità di risultato per l’anno 2018 e per l’anno 2019 – i bonus extra, insomma – riconosciute al responsabile dell’anti-corruzione e della trasparenza non si trova una cifra neanche a cercare con il lanternino.
Gli unici numeri presenti sugli atti firmati dal capo della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle avvelenate elezioni del 2018 sono il punteggio attribuito dai componenti dell’organismo indipendente di valutazione all’operato di Pasquale Incarnato – valutazione di 4,63 su un massimale di 5 per l’anno 2019 – e «la misura del 10% sul complessivo monte salari» percepito dal segretario generale come retribuzione di risultato spettante ex contratto collettivo nazionale del lavoro. Ovvero, il massimo possibile.
Ma, differentemente rispetto ai restanti dirigenti del Comune, senza uno straccio di cifra. Come se fosse un segreto. Se non si trattasse di soldi della collettività, visto l’incarico di responsabile dell’anti-corruzione e trasparenza attribuito a Pasquale Incarnato, sembrerebbe una barzelletta.
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di Alberto Dortucci
www.metropolisweb.it
2022-03-26 11:45:51 ,