Differenziata a picco, il costo della raccolta salito in 10 anni da 10,7 milioni a 16,3 milioni. L’ex sindaco tira fuori i numeri e lancia la sfida: «Aliquote record e la città è sporca»
Torre del Greco. «La tassa per la raccolta dei rifiuti è stata aumentata: ora chiediamo al Pd e al sindaco Giovanni Palomba di tornare a pulire la città». Non usa il fioretto, Ciro Borriello. Anzi. A meno di cento ore dall’approvazione in consiglio comunale dell’ennesima stangata Nu – la quarta in 4 anni di mandato dello storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – l’ex primo cittadino lancia, attraverso i suoi profili social, la prima «stoccata elettorale» in vista del voto del 2023. Scegliendo, e non poteva essere diversamente, il suo «campo» preferito: il settore Nu.
I numeri da ricordare
Per sottolineare come ci sia stato un tempo in cui a Torre del Greco – precisamente nel 2012, alla fine del suo primo mandato a palazzo Baronale – i servizi di igiene urbana funzionavano regolarmente e i contribuenti non dovevano accendere un prestito per pagare la tassa Nu, il chirurgo plastico con la passione per la politica ha «rispolverato» un vecchio articolo di giornale dell’ottobre 2012. Ciro Borriello – fresco di sconfitta alle urne con l’avvocato Gennaro Malinconico – sedeva tra i banchi dell’opposizione e registrò il paradossale attacco degli esponenti del Pd, all’epoca legittimamente seduti tra gli scranni del consiglio comunale: «Se alcuni servizi non sono garantiti è colpa delle scelte del passato – la «teoria» degli esponenti del primo partito del centrosinistra -. Si è abbassata la Tarsu, ma così i soldi a disposizione per la raccolta dei rifiuti sono pochi». Parole per giustificare i primi rincari della tassa Nu e le difficoltà registrate dalla coalizione a trazione dem nel garantire gli stessi risultati in materia ambientale della precedente amministrazione comunale. A dieci anni di distanza, l’ex deputato di Forza Italia si toglie il sassolino dalla scarpa: «Il Pd è stato accontentato, la tassa è aumentata – l’affondo social di Ciro Borriello – ora però tornassero a pulire la città». Parole arrivate a poche ore di distanza dall’appello lanciato a tutti i cittadini: «Non sprechiamo ulteriore tempo e possibilità – l’invito del chirurgo plastico di via del Monte -. E’ necessaria una decisa sterzata, un cambio di direzione vero».
L’escalation di costi
D’altronde, i numeri parlano chiaro: alla fine del suo primo mandato da sindaco, Ciro Borriello approvò un piano rifiuti da 10,7 milioni di euro. Con la differenziata sopra il 50%, i contribuenti arrivarono a pagare la tassa Nu meno cara della provincia di Napoli. Dopo l’interregno di Gennaro Malinconico – caratterizzato da due rincari di fila – lo «sceriffo» di via del Monte riportò i costi della raccolta rifiuti a 11,9 milioni. Poi l’arresto e le nuove elezioni consegnarono la quarta città della Campania nelle mani di Giovanni Palomba e degli «infiltrati» del Pd. Capaci di portare, in soli 4 anni, i servizi di igiene urbana a sfondare il muro dei 16,3 milioni. Come neanche nelle peggiori previsioni del 2012.
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Alberto Dortucci , 2022-05-31 07:30:42 ,