La campagna vaccinale anti Covid-19 continua a rallentare. Sono quasi 7 milioni le persone non vaccinate, di cui 2,87 non immunizzate ma guarite e temporaneamente protette e altre 4,6 milioni sono senza la terza dose secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Nella profilassi precipitano le somministrazioni per la quarta dose di immunocompromessi (-19,3%) e altri fragili (-17,5%). Sostanzialmente ferme le percentuali di chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino (88,1% della platea) e di chi ha completato il ciclo vaccinale (86,6% della platea).
Una pandemia in rallentamento
Gli altri dati raccontano una pandemia in rallentamento. Nella settimana 25-31 maggio 2022, rispetto alla precedente, si verifica un’ulteriore diminuzione di nuovi casi (131.977 contro 172.883) e di decessi (547 contro 656). Diminuiscono anche i ricoveri con sintomi (5.121 contro 6.240) e le terapie intensive (248 contro 286). Nella settimana 25-31 maggio si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi in tutte le regioni: dal -7,6% del Lazio al -41,4% del Molise. Rispetto alla settimana precedente, in 105 province si registra un calo percentuale dei nuovi casi (dal -2,5% di Roma al -47,3% di Isernia), solo in 2 un incremento (Catania +9,9% e Viterbo +13,5%). In nessuna provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti, attestandosi tra i 102 casi per 100.000 abitanti di Bergamo e i 430 di Oristano.
Si registra però un ulteriore calo del numero dei tamponi totali (-15%): da 1.521.091 della settimana 18-24 maggio a 1.293.472 della settimana 25-31 maggio. I test rapidi sono diminuiti del 15,8% (-179.715), mentre quelli molecolari del 12,6% (-47.904). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività si riduce sia per i tamponi molecolari (dal 6,2% al 5,4%) che per gli antigenici rapidi (dal 13,1% all’11,9%). «Tutte le curve sono ormai in discesa stabile sebbene la circolazione del virus rimanga elevata: 19mila casi al giorno, 680mila attualmente positivi e un tasso di positività dei tamponi molecolari che sfiora il 12%», spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione.
Cartabellotta e le regioni senza vaccino
«In questo contesto epidemiologico – aggiunge – la campagna vaccinale rimane al palo su tutti i fronti: pochissimi nuovi vaccinati, sostanzialmente ferme le terze dosi. Addirittura calano le quarte dosi nelle persone più vulnerabili, che invece richiedono una spinta per il declino della copertura vaccinale sulla malattia grave dopo 120 giorni, per l’aumento del tasso di mortalità negli anziani in particolare over 80 già vaccinati con tre dosi, e per il consolidamento delle prove di efficacia del secondo booster nel ridurre ospedalizzazioni e decessi». E sono «ingiustificabili – conclude – le differenze regionali per la copertura con quarte dosi degli immunocompromessi (dal 7,3% della Calabria al 100% del Piemonte) e degli altri fragili (dal 4,4% della Calabria al 30,5% del Piemonte)».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-06-02 08:37:54 ,