Chi non ha mai smarrito un ricordo fotografico nella galleria dello smartphone, seppellito da decine di migliaia di scatti inutili? Una stampante per foto portatile è la soluzione pratica e istantanea al problema: poco più grande di un tradizionale hard disk esterno da 2,5 pollici, si può infilare in qualunque borsa o zaino, e permette di riversare su carta gli scatti catturati con lo smartphone — in qualsiasi posto e momento.
A cosa serve la stampante per foto portatile
Dall’avvento dei primi iPhone, gli smartphone con vocazione fotografica si sono diffusi a macchia d’olio fino a soppiantare le fotocamere digitali (che a loro volta hanno mandato per lo più in soffitta le analogiche). La possibilità di salvare in memoria centinaia di foto ha però tumulato i ricordi preziosi dentro a gallerie impossibili da navigare, se non con infinita pazienza o la voglia di organizzare tutto il materiale in album tematici.
Queste piccole stampanti ridanno fisicità e importanza ai ricordi appena immortalati, e poterle portare con sé permette di farlo subito — quando cioè le immagini sono state appena raccolte e non sono ancora state oscurate da altre foto scattate più di recente.
Come funziona una stampante fotografica portatile
Chiamati anche mini stampanti, questi gadget contengono al loro interno tutto ciò che serve per ottenere il risultato desiderato. Dalla batteria per il funzionamento ai moduli per il collegamento senza fili allo smartphone o a qualunque altro dispositivo bluetooth compatibile. L’elemento fondamentale è però quello legato alla stampa vera e propria: diversamente dalle stampanti comuni, questi prodotti non utilizzano inchiostro, ma operano facendo reagire chimicamente delle componenti presenti all’interno di cartucce fotografiche che si sostituiscono alla normale carta.
Come scegliere la mini stampante fotografica
Il principio di funzionamento preciso non è lo stesso su tutte le stampanti in circolazione.
- La tecnologia più diffusa in assoluto è quella a sublimazione termica denominata Zink (o Zero Ink) e concessa in licenza a un gran numero dei produttori di dispositivi — da Hp a Kodak.
- L’alternativa più in voga l’ha sviluppata Fujifilm, si chiama Instax ed è basata su una vera e propria pellicola ad autosviluppo, come le vecchie istantanee. A cartucce di un determinato tipo deve corrispondere una stampante basata sulla medesima tecnologia.
- Segue il formato Hi-Print di Polaroid, basato su un processo a sublimazione termica a 4 passaggi.
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di Jader Liberatore www.wired.it 2022-06-14 05:00:00 ,