L’intervista
I rifugiati climatici che non vogliamo vedere. “È l’Apartheid globale”
di
Matteo Marini
Le migrazioni ambientali sono un fenomeno estremamente complesso e le varie tipologie di disastri naturali hanno effetti diversi sulla mobilità. Acuni fenomeni causati dal cambiamento climatico (alluvioni, siccità ed eventi meteorologici estremi) sono immediati e scatenano di conseguenza reazioni migratorie immediate. Altri invece sono lenti e possono influenzare la mobilità umana anche a distanza di decenni o secoli, come nel caso dell’erosione delle coste, dell’innalzamento del livello del mare, dello scioglimento dei ghiacciai e della desertificazione.
E se una persona su 78 sulla Terra è sfollata, con un aumento dell’8% rispetto al 2020 e ben più del doppio rispetto a 10 anni fa, come afferma l’Unhcr nel 2020 gli sfollati climatici costituivano il 75,8% di tutti i migranti a livello globale. Persone che scappano soprattutto dopo le conseguenze dovute a un disastro naturale e che per la maggior parte si spostano da una regione all’altra, senza oltrepassare i confini.
Alluvione, causa principale di migrazione ambientale
Rifugiati e questione ambientale
L’appello
Gli scienziati al Papa: “È l’oceano a sfamare la Terra, proteggiamolo”
di
Fiammetta Cupellaro
Le conseguenze del conflitto
Isolare il fattore ambientale da altri elementi delle migrazioni è molto complicato: va a interagire con altri fattori socio economici, politici e culturali. I cambiamenti ambientali influenzano tutti questi fattori in vario modo. Lo dimostra quello che sta accadendo nel mondo. “La cifra di 100 milioni di sfollati – sottolinea l’Unhcr – è stata raggiunta a maggio, 10 settimane da quando l’invasione russa dell’Ucraina ha provocato una carenza globale di cereali e fertilizzanti da parte di questi principali esportatori”. I soli ucraini in fuga dalla guerra sarebbero, stando alle cifre comunicate dall’Alto commissario Filippo Grandi, due milioni (quasi il 5% dei 44 milioni di abitanti del Paese). Ma le conseguenze del conflitto tracimano ben oltre i confini del Paese aggredito. L’anno scorso l’Ucraina è stato il quinto Paese esportatore di grano, la Russia il primo, per non parlare degli altri cereali impiegati principalmente per l’allevamento. Tra i Paesi più minacciati dallo stop alla fornitura di cereali ucraini i più vulnerabili al momento sembrerebbero essere quelli Africani. Una vulnerabilità che si tradurrà quasi certamente in un aumento delle migrazioni.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-06-20 13:54:17 ,
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-06-20 13:54:17 ,
Il post dal titolo: Nel mondo una persona su 78 è sfollata: 3 su 4 scappano per i cambiamenti climatici scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-06-20 13:54:17 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue