E’ cominciata ieri pomeriggio l’era Buonauro a Nola, con la proclamazione ufficiale del nuovo sindaco della città bruniana. In una delle poche realtà del Mezzogiorno dove Pd e M5s hanno fatto squadra, e sono riuscite a eleggere un sindaco, la vittoria del magistrato prestato alla politica rappresenta un punto di svolta che arriva nel giorno in cui il partito fondato da Beppe Grillo rischia l’implosione. Ma a Nola delle guerre intestine ai pentastellati importa poco, da ieri la città ha ufficialmente un nuovo sindaco. «Indossare questa fascia è un’emozione fortissima, ma oltre a questo c’è una voglia altrettanto forte. Di fare e di fare bene per questa comunità. Nella stanza accanto alla sala consiliare, c’era mio padre che nel 1982 ha ricoperto l’incarico di primo cittadino di questa città, quarant’anni dopo ci sono io. E questi quarant’anni devono essere velocemente recuperati, perché Nola ha bisogno di tornare nel ventunesimo secolo. Abbiamo un mondo che è cambiato, la digitalizzazione ci impone nuovi modelli di amministrazione; i valori però restano immutati: anteporre il bene pubblico rispetto a ogni altra scelta, il resto è tecnica», ha spiegato Buonauro. Ma questi sono anche i giorni della riforma della giustizia, per un magistrato oggi in politica un tema quanto mai sentito. «Un’altra coincidenza è l’ingresso in vigore della riforma della giustizia. Che tocca anche me. Personalmente sono stato di fronte a una scelta: ma il dubbio è stato presto fugato. – ha detto il neo sindaco – La toga è una seconda scelta che rimane addosso per quanto ce se ne svesta, resta tuttavia una dimensione individuale, di chi ha studiato e ha svolto una professione; la carica di sindaco è una responsabilità che ci pone tutti davanti a un impegno collettivo, dobbiamo anteporre il bene di Nola anche davanti ai nostri interessi personali, familiari e professionali. Questa sarà la città dei prossimi cinque anni insieme».
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di Andrea Ripa
www.metropolisweb.it
2022-06-21 11:20:03 ,