Mentre Proseguono le ricerche dei dispersi sulla Marmolada sono stati installati dei radar per monitorare i movimenti della montagna. Trovati anche indumenti grazie ai droni. Soccorritori invitano ad agire con prudenza perché si tratta di un’area in cui c’è stata una guerra.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
Sono riprese questa mattina sulla Marmolada le ricerche dei dispersi nella frana di domenica. Si utilizzano quattro droni, due nella parte alta e due nella parte medio-bassa del seracco precipitato. La base delle squadre e dei comandi dei droni sono al Rifugio Capanna Ghiacciaio, la struttura che è stata sfiorata dalla valanga.
Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento, questa mattina ha spiegato ai giornalisti sul posto che sono stati individuati alcuni indumenti, non si sa per il momento se riconducibili alle vittime del disastro della Marmolada o a reperti precedenti.
Si vedrà ora come recuperare questi reperti e valutare se sono delle vittime o se appartengono a escursioni importanti del passato. “Dobbiamo recuperare il recuperabile finché c’è speranza, poi si vedrà”, ha detto Zambelli a Fanpage.it presente sul posto.
“Sicuramente per tutta la settimana andranno avanti le ricerche coi droni, giorno e notte, saranno sempre attivi, poi dopo quella fase si valuterà la tenuta per una eventuale bonifica”, ha aggiunto spiegando che è necessario agire con prudenza perché si tratta di un’area in cui c’è stata una guerra.
Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento
“Bisogna agire con prudenza perché in quell’area c’è stata una guerra, c’è il rischio di trovare ordigni della Prima Guerra Mondiale. Serve cautela, le bombe sono pericolose”, le parole del vigile del fuoco del reparto Volo.
Marmolada, tecnici installano radar per prevedere altri crolli: “Come fare una tac”
Sono arrivati oggi sulla Marmolada anche tecnici specializzati in frane che installeranno particolari radar in grado di vedere movimenti come valanghe e frane. Fanpage.it ha parlato sul posto con Nicola Casagi, professore di geologia applicata dell’Università di Firenze.
“Sono stato chiamato qui dalla Protezione civile per installare della strumentazione per verificare i movimenti in atto nella zona alta in cui si è verificato il distacco – ha spiegato l’esperto -. Installeremo radar di diverso tipo che permettono di monitorare ad altissima precisione i movimenti del terreno, del ghiaccio e della neve stando a distanza di sicurezza e senza dover mettere sensori sul posto”.
Saranno installate varie tipologie di radar necessari dunque per captare i movimenti rapidi tipici delle valanghe e per sorvegliare quelli più lenti tipici delle frane. “Questo ci permette di capire, è come fare una tac per una diagnosi rapida ma molto accurata di quello che è successo, per approfondire anche le cause e anche per tenere sotto monitoraggio la zona dato che sono in corso operazioni di ricerche e recupero”, ha spiegato ancora.
Source link
di Susanna Picone
www.fanpage.it
2022-07-05 11:38:36 ,