Torre del Greco. C’è chi predica calma e getta acqua sul fuoco delle polemiche in attesa del «ristoro d’oro» di settembre e c’è chi – al riparo dalle luci della ribalta dei social – incassa (legittimamente) il proprio assegno e si prepara a trascorrere le vacanze d’agosto con il sospirato «malloppo di Malta» già in tasca. Sono i «raccomandati» della Deiulemar compagnia di navigazione, i creditori entrati in possesso della propria quota della transazione chiusa con Bank of Valletta in largo anticipo rispetto all’esercito di 13.000 truffati dagli armatori-vampiri dell’ex colosso economico di via Tironi.
Il fermento per i soldi
La presenza di diversi obbligazionisti tra i creditori «privilegiati» del ristoro del 18,5% rischia di scatenare nuove polemiche e malumori all’ombra del Vesuvio. Con buona pace della nota diramata nelle scorse settimane dalla curatela fallimentare della Deiulemar compagnia di navigazione in cui, con riferimento a notizie apparse sul web, si evidenziava come le stesse fossero «prive di fondamento» e «tese a turbare l’ordine pubblico». Parole accompagnate dall’invito agli obbligazionisti a evitare «manifestazioni di protesta assolutamente ingiustificate». La vicenda nasce dalla transazione conclusa con successo con Bank of Valletta, l’istituto di credito di Malta costretto a versare 180 milioni di euro nelle casse della curatela fallimentare per chiudere il contenzioso da 363 milioni. Soldi successivamente trasferiti, in larga parte, al fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione: durante il passaggio tra le due casse – come diffuso attraverso i social da alcuni gruppi di risparmiatori – sarebbero andati persi alcuni milioni di euro. «Dei 180.587.000 euro incassati dalla transazione Bov – la nota di chiarimento della curatela fallimentare – è stato bonificato sul conto corrente della Dcn l’importo pari a 174.190.972,48 euro».
Gli anticipatari
Una differenza legata essenzialmente alle spese necessarie per la procedura. Ma parte dei soldi sono stati giustamente utilizzati per dare il dovuto ristoro ai creditori (tra cui alcuni obbligazionisti) regolarmente insinuati nel fallimento della Deiulemar società di fatto. E che da circa un mese sono già entrati in possesso dei soldi arrivati da Malta. Praticamente cento giorni prima (se tutto andrà come previsto) rispetto alla stragrande maggioranza dei truffati, di chi aveva investito i propri risparmi nei bond cartastraccia emessi in serie negli uffici di via Vittorio Veneto fino all’inizio di gennaio 2012. Un’operazione perfettamente legittima – i creditori della società di fatto non avranno nulla dagli organi fallimentari della compagnia di navigazione – ma destinata a scatenare nuovi malumori all’ombra del Vesuvio. Perché, calendario alla mano, c’è chi prima dell’estate si è potuto mettere in tasca la propria quota del riparto d’oro. Mentre tutti gli altri truffati, nella migliore delle ipotesi, dovranno aspettare il prossimo mese di settembre.
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di Alberto Dortucci
www.metropolisweb.it
2022-07-14 05:31:15 ,