Gli alunni positivi a Covid-19 non potranno seguire le lezioni in didattica digitale integrata: «La normativa speciale per il contesto scolastico legata al virus SARS-CoV-2, che consentiva tale modalità, cessa i propri effetti con la conclusione dell’anno scolastico 2021/2022». È quanto spiega il ministero dell’Istruzione in un vademecum inviato oggi alle scuole con le principali indicazioni per il contrasto di Covid-19 in ambito scolastico, in vista dell’avvio dell’anno 2022/2023. Il testo sintetizza i documenti elaborati dall’Istituto superiore di sanità nelle scorse settimane, già inviati agli istituti. A ribadire con chiarezza il concetto è, in queste ore, Cristina Costarelli, alla guida dell’Associazione nazionale presidi del Lazio (Anp): «I positivi non devono fare la ddi, le scuole dunque non la faranno. Ai genitori che lo chiederanno dirò che c’è una disposizione del ministero, il genitore può impugnare la decisione del MI se lo ritiene, ma il dirigente scolastico esegue quello che il dicastero decide, le scuole non hanno autonomia decisionale sotto questo aspetto», sottolinea.
A sollevare dubbi sul futuro della dad è, invece, il presidente dell’Anp di Roma, Mario Rusconi, che si chiede «quale potrà essere l’uso della dad se le scuole, per esempio, dovessero essere chiuse tutti i sabati come si sta ipotizzando per risparmiare il gas: la dad diventerebbe necessaria per il sabato», ragiona Rusconi. «Né è pensabile che, se le scuole chiudono il sabato, bisogna ridurre gli orari e fare le ore di 50 minuti e le giornate scolastiche di sei-sette ore: sarebbe un’aggressione al diritto dello studente ad aver garantita la formazione», conclude il dirigente scolastico.
In assenza di casi di positività, il documento del ministero consente la permanenza a scuola di bambini e studenti con sintomi respiratori di lieve entità e in buone condizioni generali che non presentino febbre. «Nei bambini la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente e non può essere sempre motivo di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre», fa notare il ministero, aggiungendo che «gli studenti possono frequentare in presenza, indossando mascherine chirurgiche/FFP2 fino alla risoluzione dei sintomi ed avendo cura dell’igiene delle mani e dell’osservanza dell’etichetta respiratoria».
Inoltre, per tutelare gli studenti fragili, il documento del ministero precisa che «i genitori degli alunni/bambini che, a causa del virus SARS-CoV-2, sono più esposti al rischio di sviluppare sintomatologie avverse, comunicano all’Istituzione scolastica questa condizione in forma scritta e documentata, precisando anche le eventuali misure di protezione da attivare durante la presenza a scuola. A seguito della segnalazione ricevuta, l’Istituzione scolastica valuta la specifica situazione in accordo con il Dipartimento di prevenzione territoriale e il pediatra/medico di famiglia, per individuare le opportune misure precauzionali da applicare e garantire la frequenza dell’alunno in presenza e in condizioni di sicurezza».
Il vademecum contiene, in generale, una sezione con le principali domande e risposte sulla gestione dei casi di positività, sulla didattica digitale integrata e gli alunni fragili. Per ogni richiesta di chiarimento, resta sempre attivo il servizio di help desk amministrativo contabile, canale ufficiale di assistenza, consulenza e comunicazione fra l’Amministrazione e le Istituzioni scolastiche.
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Scritto da Gaia Terzulli perwww.open.online il 2022-08-28 12:23:20 ,