Si chiama “Progetto Bison”, sarà gestito dalla società statunitense CarbonCapture Inc e promette di essere il più grande impianto di cattura diretta di anidride carbonica dall’aria del mondo. Il nuovo impianto nascerà nel Wyoming e, a regime, promette di rimuovere ogni anno cinque milioni di tonnellate di CO2 dall’atmosfera immagazzinandole nel sottosuolo. Una quantità pari alle emissioni di un milione di veicoli a gas guidati per un anno.
Il Progetto Bison è basato sulla tecnologia DAC (Direct Air Capture) per la cattura di CO2 direttamente dall’aria diretta, attraverso un sistema che emula la fotosintesi di piante ed alberi, con una serie di reazioni chimiche.
Come funziona la tecnologia ‘DAC’
Una ventilatore convoglia l’aria in un “contattore”, un dispositivo di commutazione controllato elettricamente, progettato per aprire e chiudere ripetutamente un circuito, passando su sottili superfici di plastica ricoperte da una soluzione di idrossido di potassio. La soluzione si lega chimicamente alle molecole di anidride carbonica, intrappolandole nel liquido come sale carbonato. Attraverso ulteriori processi chimici, il sale viene quindi trasformato in pellet e poi in gas puro, pronto per essere stoccato in profondità nel sottosuolo (e successivamente estratto).
Nel caso del Progetto Bison, lo sviluppatore dello stoccaggio del carbonio Frontier Carbon Solutions inietterà il gas in “acquiferi salini profondi”. Per ridurre al minimo la carbon footprint del progetto, il sistema sarà completamente elettrificato. Il sistema dovrebbe entrare in funzione alla fine del 2023. In una prima fase, l’impianto riuscirà ad aspirare circa 10.000 tonnellate di CO2 dall’atmosfera nell’arco di un anno. Ma, l’azienda precisa che, entro il 2030 il Progetto Bison sarà in grado di raggiungere una capacità di cattura e stoccaggio pari a 5 megatoni (5 milioni di tonnellate) annui.
Il Progetto Bison è favorito dalla recente legge sulla riduzione delle emissioni approvata dal Congresso degli Stati Uniti. La legge ha aumentato il sussidio governativo per la cattura di CO2 da fonti inquinanti da 50 a 85 dollari per tonnellata metrica. Per ogni tonnellata di CO2 catturata, CarbonCapture venderà “crediti di carbonio” alle aziende che intendono compensare le proprie emissioni.
Il Wyoming produce il 40% del carbone nazionale e dai combustibili fossili dipende quasi il 60% delle entrate statali e locali. L’obiettivo è dunque quello di trovare un modo per far prosperare l’industria del carbone, continuando il processo di riduzione delle emissioni di gas serra. Le aziende energetiche, i sindacati e le ultime quattro amministrazioni Usa hanno puntato molto sull’innovativa tecnologica di cattura e stoccaggio del carbonio, come soluzione per aiutare il Paese a ridurre le emissioni di gas serra, pur continuando a bruciare combustibili fossili. Questa tecnologia ha svolto un ruolo importante nella politica climatica dell’amministrazione Biden. In particolare, il disegno di legge federale sulle infrastrutture dello scorso anno comprendeva più di 12 miliardi di dollari di investimenti su sistemi finalizzati all’estrazione di anidride carbonica dalle emissioni delle ciminiere o direttamente dall’atmosfera.
CO2: gli impianti di stoccaggio nel mondo
Nel resto del mondo, attualmente, ci sono 27 impianti commerciali di stoccaggio del carbonio nel mondo, 4 sono in costruzione e almeno altri 102 sono i nuovi progetti in programma.
La capacità di cattura del carbonio (attiva e potenziale) ha raggiunto i 111 milioni di tonnellate per anno, con un aumento del 48% rispetto al 2020.
Il primo progetto su larga scala di cattura e iniezione di CO2 con stoccaggio e monitoraggio dedicati è stato messo in funzione già nel 1996 presso l’impianto di gas offshore di Sleipner, in Norvegia. Il progetto ha ora stoccato più di 20 Mt di CO2 in una formazione salina profonda situata a circa 1 km sotto il Mare del Nord.
Il Nord America resta leader globale con 40 progetti in via di definizione, in gran parte favoriti dai d’imposta offerti alla tecnologia e alle nuove politiche verdi dell’amministrazione Biden.
Tra i Paesi con strutture commerciali di CCS in fase di sviluppo ci sono Belgio, Danimarca, Ungheria, Indonesia, Italia, Malesia e Svezia. Prima del Wyoming, a detenere il primato per le sue dimensioni era l’impianto in funzione in Islanda, denominato “Orca”, che si trova su un altopiano di lava nel sud-ovest del Paese. Utilizzando un sistema di ventilatori, filtri e riscaldatori e alimentato da una vicina centrale geotermica, ha la capacità di estrarre ogni anno 4.000 tonnellate metriche di anidride carbonica dall’aria e di pomparla in caverne sotterranee dove il gas, mescolato con l’acqua, diventa lentamente pietra man mano che si raffredda. La costruzione di Orca ha aumentato da sola la capacità annuale di cattura del carbonio della Terra del 40%, portandola a 13.000 tonnellate metriche.
Nel 2017 Climeworks, invece, ha aperto in Svizzera un impianto commerciale di cattura del carbonio in grado di catturare circa 900 tonnellate di anidride carbonica all’anno, utilizzarlo nelle serre o venderlo ai produttori di bevande gassate.
Molti però hanno avanzato dubbi sulla reale efficacia di questo sistema che rischia di diventare un alibi per le aziende e gli stati che non intendono rinunciare alla produzione di combustibili fossili. Gli esseri umani emettono 43,1 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno. La soluzione a questo problema, al momento, sarebbe solo quella di smettere di produrre gas serra. Tuttavia, la rimozione della CO2 prodotta artificialmente potrebbe aiutare a minimizzare l’impatto di quella già presente nell’aria. La tecnologia è ancora agli inizi. Attualmente, in tutto il mondo siamo in grado di catturare 40 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, circa lo 0,1% delle emissioni globali del 2019.
In Italia esistono già dei progetti che prevedono l’utilizzo di questa tecnologia (per ora, limitata all’estrazione dalle emissioni industriali). Ma, al momento, l’unico in fase avanzata di realizzazione è quello promosso da Eni in provincia di Ravenna.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-09-27 10:26:34 ,
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Il post dal titolo: Nel Wyoming il mega impianto che punta a catturare 5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-09-27 10:26:34 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue