Il fotoreporter spaziale LiciaCube è l’unico testimone dell’impatto fra la sonda della Nasa Dart e l’asteroide Dimorphos, avvenuta nella notte tra lunedì e martedì a 11 milioni di chilometri dalla Terra.
Il minisatellite italiano, grande come una scatola da scarpe e pesante 14 chili, realizzato dall’azienda torinese Argotec per conto dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), si è avvicinato fino a 50 chilometri da Dimorphos e per dieci minuti dopo l’impatto ha scattato furiosamente, viaggiando a 7 chilometri al secondo e cercando di mantenere l’asteroide al centro del suo obiettivo. Nel suo carniere ci sono ora 620 preziosissime foto, che ci stanno piano piano arrivando dallo spazio.
Le prime, appena mostrate da Asi e Argotec, fanno vedere chiaramente la piuma di polveri e massi sollevata dall’impatto. Per capire se e quanto Dart è riuscito a deviare l’orbita di Dimorphos attorno all’asteroide più grande Didymos, il suo compagno di viaggio, bisognerà attendere altre elaborazioni. Intanto però abbiamo la testimonianza fondamentale di LiciaCube: la sonda Dart è riuscita a centrare il suo obiettivo. E il satellite realizzato tutto in Italia ha ripreso la scena senza una sbavatura.
“Sono state circa 620 le immagini scattate da LiciaCube, proprio come avevamo previsto” ha detto il Ceo di Argotec, David Avino. “Già risvegliare il satellite poco prima dell’impatto, dopo 15 giorni di viaggio nello spazio, e ritrovarlo in salute è stato un grandissimo successo. Poi alle 4,23 di martedì mattina è arrivata la prima immagine, ed è stato emozionante. Abbiamo capito che ce l’avevamo fatta. Non era scontato”.
Elisabetta Dotto, scienziata dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) presso l’osservatorio di Roma, ha spiegato il contenuto delle immagini: “Sull’asteroide Dimorphos si distinguono varie piume, nuvole di materiale sollevato dall’impatto. Sono sassi e polvere, resi più brillanti dalla luce del Sole. Studiandoli nei prossimi mesi riusciremo a capire molto della struttura di Dimorphos”.
Dell’analisi scientifica si occuperà l’Inaf insieme alle università di Bologna e Napoli Parthenope, il Politecnico di Milano e l’istituto Ifac del Cnr.
“E’ un momento d’oro per le attività spaziali italiane, stiamo investendo tanto e ne vediamo le ricadute” ha commentato il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia. Mercoledì, tra l’altro, sulla Stazione Spaziale Internazionale l’astronauta Samantha Cristoforetti assumerà il ruolo di comandante.
LiciaCube ha viaggiato a bordo della sonda della Nasa Dart dal momento del lancio dalla Terra, il 24 novembre 2021. Il 12 settembre, quando Dimorphos era ormai in vista, si è sganciato per non farsi coinvolgere nello schianto, poi ha seguito da vicino Dart per testimoniare l’impatto.
L’avvicinamento a Dimorphos è avvenuto senza aiuto dalla Terra. “Il satellite era guidato da un software di intelligenza artificiale” spiega Valerio Di Tana, program manager di Argotec. “Avevamo caricato tutti i parametri necessari al suo viaggio qui nella nostra sede. Una volta liberato nello spazio, LiciaCube è riuscito a ottimizzare l’algoritmo sulla base dei parametri che misurava attorno a sé, in modo autonomo”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-09-27 18:49:30 ,www.repubblica.it