Il braccio di ferro nel centrodestra per il nuovo esecutivo. La leader di FdI insiste sulla necessit che al Senato venga eletto La Russa. La Lega vuole Molinari a guidare la Camera
Ufficialmente si sono visti perch tutti e tre, per ragioni personali e lavorative, erano a Milano. Un incontro di un’ora e mezza comunque interlocutorio, in attesa di quello decisivo che si terr marted o mercoled, prima delle votazioni per i presidenti delle Camere che iniziano gioved. Ufficiosamente, il vertice tra Meloni, Berlusconi e Salvini ieri ad Arcore stato un appuntamento necessario, visto che le distanze fra gli alleati erano tante, i dissidi forti e la premier in pectore aveva un messaggio molto chiaro da mandare.
Se e quando il capo dello Stato mi conferir l’incarico, io un minuto dopo sar pronta a presentare la mia squadra di governo. Non perder pi tempo in trattative, liti, tira e molla per i posti, perch il Paese in difficolt e non ci perdonerebbe, dobbiamo dare prova di seriet. La prima, che non accetter di fare un governo al ribasso, con nomi non all’altezza. Non far mai cose che non mi piacciono.
Un avvertimento in piena regola, in un vertice significativo anche nelle presenze: Meloni con Lollobrigida e La Russa, Salvini con Calderoli e Berlusconi con Barachini. Nulla di casuale, pensano in FdI: il leader della Lega voleva che Calderoli fosse presente alla discussione sulle presidenze delle Camere, aspirando a Palazzo Madama, il Cavaliere ha protetto Licia Ronzulli, sulla quale in atto un durissimo braccio di ferro con la futura premier.
Attorno a questi nomi in parte girato il vertice. Meloni ha insistito sulla necessit che al Senato venga eletto il suo Ignazio La Russa: come da precedenti proprio dei governi di centrodestra (Berlusconi con Pera e con Schifani), premier e seconda carica dello Stato possono appartenere allo stesso partito. Alla Lega spetterebbe invece la presidenza della Camera (per Molinari), sulla base di uno schema che Meloni ha in mente: 5 ministeri a FI e 5 a Salvini, che per avendo un numero maggiore di parlamentari potr guidare anche un ramo del Parlamento.
In verit, dalla Lega filtra un certo malumore sia perch andrebbe a costituirsi una filiera di FdI potentissima ai vertici — con premier, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e presidente del Senato — sia perch Meloni starebbe adottando il metodo Draghi nella formazione del governo. Ovvero vuole decidere lei chi nominare dei nostri esponenti e dove. E questo perch, emerso al vertice, la leader ha raccolto le richieste degli alleati ma non ha dato assicurazioni sulla destinazione di ciascuno. E si tiene qualche carta coperta: all’Economia, ministero chiave, punta ancora su un tecnico e ne avrebbe tre da cui aspetta risposte ad horas. Ma se il responso fosse non soddisfacente, pensa a Giorgetti come responsabile del Mef. E quello diventerebbe il ministero di peso della Lega, con una serie di conseguenze anche sul ruolo di Salvini, che non ha comunque avanzato per s alcuna richiesta specifica.
Ma se la Lega insiste per avere Infrastrutture, Regioni e Autonomia, Agricoltura e Interno e non vuole farsi carico di tecnici, gli scontri pi accesi ci sono stati con FI. Berlusconi infatti ha messo in chiaro che per lui fondamentale la presenza di Ronzulli, soprattutto se nell’esecutivo ci sar Tajani, e per lei ha chiesto o la Sanit o le Infrastrutture o l’Agricoltura. Dicasteri per cui lei si sente pronta: Se Di Maio stato ministro degli Esteri, non vedo perch non sarei all’altezza io, il suo pensiero. Meloni ha spiegato che non vuole entrare negli equilibri interni dei partiti, vuole comunque affidare un ministero di peso a Tajani (Esteri o Difesa), ma non accetta diktat. Significa che per la fedelissima del Cavaliere difficile possa concedere pi di un ministero di seconda fascia. Ma Berlusconi ha tirato fuori un’altra carta: ha proposto la presidente del Senato Casellati per la Giustizia. Un nome sul quale Meloni non ha posto veti: Pu essere una soluzione, vediamo. Per Nordio posso pensare ad un altro incarico. Ma non facile che la richiesta vada in porto, se vero che c’ chi nel centrodestra fa notare come al vaglio del Quirinale ci sarebbero due caselle a rischio conflitto di interessi: un Guardasigilli che si occupato dei processi di Berlusconi, cos come un azzurro a capo dello Sviluppo Economico, dicastero che si occupa di frequenze e tiv.
8 ottobre 2022 (modifica il 8 ottobre 2022 | 22:49)
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Marco Cremonesi e Paola Di Caro , 2022-10-08 20:44:51 ,