La ministra della Famiglia: «Non è vero che sono contro le unioni civili. Alla sinistra ztl fa comodo costruire una figurina bigotta e reazionaria su scagliare le sue freccette»
«Il femminismo è nato in tutt’ altra forma, è nato con l’idea di non essere né di destra né di sinistra perché l’oppressione delle donne era trasversale»: a parlare è Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia del governo Meloni.
Roccella, cattolica e dichiaratamente «di destra» («sì, lo sono, e allora?») è di recente finita al centro di una polemica per le sue posizioni sull’aborto. La ministra, in una lunga intervista al Foglio, chiarisce: «Io ho ricevuto attacchi strumentali sia nel contenuto che nel problema in sé: io non ho le deleghe sulla legge sull’aborto, non riguarda me. E anzi, io difendo la legge 194. Ma l’avversario più comodo per la sinistra ztl è la costruzione di una figurina bigotta e reazionaria su cui scagliare le freccette, cioè io. Ma confrontarsi con idee diverse, che non siano tipicamente pro life, per loro è complicato».
E precisa: «Ho detto in tutte le salse, io difendo questa legge sull’aborto e ritengo che gli attacchi alla 194 siano invece tutti a sinistra: la 194 è una legge molto equilibrata che mette dei paletti, ad esempio prevede il diritto all’obiezione di coscienza. Ultimamente c’è stata la manifestazione delle donne di Nonunadimeno — che tra l’altro hanno fatto una comunicazione social con me a testa in giù, molto carine, molto femministe, molto non violente — per abolire l’obiezione di coscienza».
«Ma gli aborti sono ormai molto pochi», sostiene Roccella, «e c’è un equilibrio tra la domanda e l’offerta. Le nascite sono in crollo e gli aborti sono in crollo. Il problema degli obiettori è tutto ideologico, e questo discorso invece va fatto in modo laico. Io non ritengo ad esempio che ci sia nessuna differenza morale tra la pillola abortiva e il metodo Karman, ma so che il metodo Karman offre maggiori garanzie sanitarie mentre la pillola abortiva mette più a rischio la vita delle donne. Vogliamo il medico accanto per ogni nonnulla e lo rifiutiamo durante l’aborto?».
Per la ministra il problema non è legato solo all’aborto. Parla anche della condizione delle partorienti e precisa: «Io penso che in tutto ciò che riguarda la salute delle donne non c’è una sufficiente attenzione: tutto ciò che riguarda il corpo sessuato viene discriminato. Ma lei pensa che sia questo il motivo per cui io vengo accusata?» .
«Bisogna accettare l’idea che l’aborto è il lato oscuro della maternità, e la maternità — aggiunge la ministra — , con tutti i suoi lati, oscuri e luminosi, esula dal territorio del diritto. Invece per essere cittadina devi essere più possibile simile a un maschio, non mettere in campo il corpo sessuato delle donne, in entrambi i lati, nel materno e nel non materno: è questo secondo me il punto da cui partire da femministe».
La ministra parla anche di diritti: «Non è vero che noi siamo contro le unioni civili, la verità è che siamo contrari alla seconda parte della legge, in cui si apre all’utero in affitto».
Ma nel mirino finiscono anche le adozioni da parte delle coppie omosessuali. «Lì si parte semplicemente dal miglior interesse del bambino: le adozioni sono difficili e va tutelato l’interesse del bambino. Lei quale pensa che sia il miglior interesse?».
E sulla stepchild adoption replica: «Sono contraria: penso che un bambino debba avere una madre e un padre».
31 ottobre 2022 (modifica il 31 ottobre 2022 | 09:26)
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Redazione Politica , 2022-10-31 07:35:07 ,