Manifestazione per la pace a Roma e Milano: la prima organizzata da Cgil, Cisl e Uil con Anpi e Acli (presenti Letta e Conte), la seconda dal Terzo polo (con Cottarelli e Moratti)
• Dalle ore 14 a Roma e dalle 16 a Milano le due manifestazioni a sostegno della pace in Ucraina e contro l’aggressione russa;
• A Roma il corteo «Europe for peace» è partito da piazza della Repubblica per arrivare a piazza San Giovanni ed è stato organizzato da Cgil, Cisl e Uil, Arci, Acli, Anpi, Comunità di Sant’Egidio, Libera, Emergency, Rete italiana pace e disarmo, Campagna Sbilanciamoci! e Aoi. A Europe for peace. Sono intervenuti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri,
Enrico Letta, segretario del Pd, e Giuseppe Conte, leader del M5S;
• A Milano il corteo «Slava Ukraini» si è compattato all’Arco della Pace: la manifestazione è promossa dal Terzo polo con Matteo Renzi e Carlo Calenda.
Ore 19.00- Crosetto a Conte: Su invio armi sempre confronto con le Camere
Il ministro della Difesa Crosetto risponde a Giuseppe Conte. «Conte dice che `non mi devo azzardare´ a un nuovo invio di armi senza passare dal Parlamento. Conte può stare sereno, il Ministero, non il Ministro (che non dispone delle istituzioni né delle organizzazioni, ma le rappresenta e le serve) seguirà le leggi come ha sempre fatto dalla sua istituzione in età Repubblicana. Per quanto riguarda l’invio di armi all’Ucraina, il Ministero sta dando attuazione e darà attuazione a quanto previsto dai 5 decreti già approvati in base all’autorizzazione data dal Governo precedente, il governo Draghi, sostenuto da una maggioranza di cui Conte ed il suo partito, i 5Stelle, erano il principale gruppo e sostegno in Parlamento».
Ore 18.12 – Calenda chiude la manifestazione di Milano cantando “Bella ciao”
«Noi siamo titolati a cantare “Bella ciao”». Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda prima di intonare le note del celebre brano simbolo della Resistenza al termine del suo intervento sul palco della manifestazione per la pace in Ucraina organizzata dal Terzo Polo a Milano. L’intervento del leader di Azione è durato circa 20 minuti.
Ore 17:48 – Stretta di mano Conte-Landini: «Sulla pace non molliamo» Stretta di mano tra il leader del M5s Giuseppe Conte e Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, sotto il palco di piazza San Giovanni. «Una grande piazza, una potente partecipazione. Sulla pace non molliamo», ha detto l’ex premier a Landini, condividendo l’entusiasmo per la manifestazione di Roma per la pace in Ucraina. Conte ha incontrato anche Andrea Riccardi, inventore della Comunità di Sant’Egidio e don Luigi Ciotti di Libera. Nel corso della manifestazione Landini ha incrociato anche il segretario del Pd Enrico Letta: i due si sono salutati scambiandosi qualche battuta sorridenti.
Ore 17:37 — Gentiloni: «Supportiamo l’Ucraina»
«Vogliamo la pace, supportiamo l’Ucraina». Lo scrive su Twitter Paolo Gentiloni, Commissario Ue per gli Affari economici.
Ore 17:33- Boschi: «Solidarietà a Letta, insulti ingiusti»
«Abbiamo avuto molti scontri con Enrico Letta negli ultimi mesi. Ma voglio fargli arrivare la mia solidarietà». Lo dichiara Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva-Azione, che aggiunge: «È ingiusto insultare il segretario del Pd e chiedergli di uscire da una manifestazione per la pace».
Ore 17:25 — Moratti: «Bisogna decidere da che parte stare»
«Bisogna decidere da che parte stare e chi sostenere». Lo ha detto Letizia Moratti a margine della manifestazione organizzata dal Terzo Polo a Milano per sostenere il popolo ucraino. «Credo – dice Moratti – che tutti vogliamo la pace in Ucraina, ma una pace senza giustizia non può esistere. Il popolo ucraino è stato aggredito, l’Europa lo sostiene e l’ha sostenuto. Essere qui oggi significa riaffermare un sostegno vero, concreto che possa permettere all’Ucraina di avere una pace giusta». Tempestata poi di domande su quando intenda sciogliere la riserva sulla sua candidatura alle prossime elezioni regionali in Lombardia e sul possibile ticket con Cottarelli, la ex vicepresidente della Regione si è allontanata senza rispondere.
Ore 16:57 — Calenda: «Conte è qualunquista e di destra»
«C’è una definizione per Giuseppe Conte: si chiama qualunquismo, e nella cultura italiana il qualunquismo è di destra, non c’entra niente con la sinistra». Lo ha detto il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, a margine della manifestazione per la Pace a Milano. «Conte è stato con Salvini quando era putinista, è filo-Trumpiano, ha firmato la via della seta con i cinesi e poi ha deciso che è progressista. Adesso ha deciso che è pacifista, domani deciderà che è comunista e tra quattro giorni diventerà nazionalista».
Ore 16:28 – Letta contestato al corteo
(Goffredo Buccini) – Alle tre e mezzo del pomeriggio di consuma l’autodafé del Pd atlantista. Enrico Letta spunta su via Merulana, a 500 metri da piazza San Giovanni. Lo aspettano sotto le bandiere di Sant’Egidio e delle Acli, tra cordoni politicamente sicuri. Lui prende invece il marciapiede laterale ed è subito assalito dalle telecamere. Dai fotografi. Da qualche manifestante. Si mette la mascherina e comincia quasi a correre, l’effetto è surreale. Dice: «Sto benissimo. Nessun disagio». Aumenta l’andatura. «Dove c’è la pace c’è il Pd», riesce a sussurrare dietro la mascherina. Parte qualche fischio. Qualche ululato. «Letta cambia rotta!», «Vattene». La marcia forzata continua. Davanti a San Giovanni un ragazzo con una bandiera della Cgil gli grida «fascista». Altri fischi in piazza. Le transenne del servizio d’ordine si aprono e lo salvano. Dentro, sotto il palco, il segretario parlotta un po’ col sindaco Gualtieri. Poi con Laura Boldrini. Ma resta in un angolo, come un corpo estraneo. È il giorno più lungo del segretario che più ha sostenuto Draghi, le armi all’Ucraina. Ora sembra quasi un pezzo di passato a una sinistra in parte ambigua, che solo nell’ambiguità si riesce a riunire, mentre la piazza si va riempiendo attorno a molte parole d’ordine anche contro la Nato.
Ore 16:19 – Renzi: «Assurdo polemizzare tra piazze come fa Conte»«Non voglio polemizzare con le altre piazze, è assurdo farlo come ha fatto questa mattina Giuseppe Conte. Ma penso di dover dire che non c’è pace senza giustizia». Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi alla manifestazione del Terzo polo a Milano a sostegno del popolo ucraino. «Credo che si debba sempre rispettare le idee di tutti – ha aggiunto – ma è stata una bella scelta quella di Calenda di convocarci qui, un dovere per tutti combattere per una pace giusta».
Ore 16:13 — Landini (Cgil): «Il nostro appello per la pace è rivolto a tutte le forze politiche, non solo a sinistra»
Una piattaforma sociale di sinistra «oggi c’è, con delle proposte chiare e precise» ma «noi non ci stiamo rivolgendo solo alla sinistra ma a tutti quelli che fanno politica». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso della manifestazione di oggi per la pace organizzata dalla rete italiana Europe for Peace. «Oggi c’è anche un mondo grandissimo, cattolico, laico e associativo che ha trovato le ragioni per mettere al centro la pace – ha proseguito -. Noi non ci stiamo rivolgendo solo alla sinistra ma a tutti quelli che fanno politica dicendo che la pace non è di sinistra o di destra, la pace è pace ed è la condizione per permettere alle persone di vivere con dignità. Questa – ha concluso – è una piazza che dimostra che si possono avere delle diversità ed essere uniti e noi vogliamo unire il paese e non dividerlo».
Ore 16:10 – A Milano sul palco Moratti, chiude Calenda
L’Arco della Pace di Milano si sta affollando lentamente di ucraini e sostenitori della pace, una delegazione è arrivata anche da Roma. Tutti in piazza per partecipare alla manifestazione convocata da Carlo Calenda. Lunga la scaletta degli interventi previsti. Tra questi si nota quello della ex vice presidente ed ex assessore al welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, che salirà sul palco poco prima di Calenda. Una presenza che assume un significato politico particolare, viene vista come la «prova del dialogo» in corso tra Moratti e Terzo polo, in vista delle regionali del 2023.
Ore 16:01 — Papa Francesco ai giovani: «Reagite, non avallate guerre»
Il Papa chiede ai giovani di «reagire» e di non «avallare» guerre e conflitti. «Vivere da fratelli e sorelle – ha sottolineato Papa Francesco parlando a circa ottocento giovani alla scuola Sacro Cuore in Bahrein – è la vocazione universale affidata a ogni creatura. Voi giovani, soprattutto voi, davanti alla tendenza dominante di restare indifferenti e mostrarsi insofferenti agli altri, addirittura di avallare guerre e conflitti, siete chiamati a reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole. Le parole non bastano: c’è bisogno di gesti concreti portati avanti nel quotidiano».
Ore 15:34- Letta: «Nuovo invio di armi? Quando arriverà il decreto vaglieremo»
Sul nuovo decreto per l’invio delle armi all’Ucraina «quando il governo presenterà una proposta la vaglieremo. Abbiamo sempre detto che lavoreremo in continuità con quello chi si è fatto e in linea con le alleanze europee e internazionali di cui facciamo parte». Lo afferma il segretario del Pd, Enrico Letta, alla manifestazione per la pace a Roma. Chiederete che ci sia un dibattito in Parlamento sul nuovo decreto? «Quando arriverà il decreto se ne parlerà», la risposta di Letta.
Ore 15:26 – Letta: «Pace vuol dire fine dell’invasione russa»
«Sono qui perché la pace è la cosa più importante di tutte. Siamo qui per dire la nostra, in silenzio, marciando, come credo sia giusto fare in questo momento per la pace, per l’Ucraina, perché finisca questa guerra e perché finisca l’invasione della Russia». Lo afferma il segretario del Pd, Enrico Letta, alla manifestazione per la pace a Roma.
Ore 15:09 – Rosato (Iv) a Conte: «Armi? Solo i codardi si girano altra parte»
«A Conte che, come sempre, specula dico che siamo tutti contro la guerra, a nessuno piace mandare armi. Lo facciamo perché il popolo ucraino è vittima di un’aggressione ingiustificabile. Solo gli amici di Putin, i codardi e gli opportunisti si voltano dall’altra parte». Lo scrive su twitter il presidente di Italia viva Ettore Rosato, replicando alle parole del leader M5S.
Ore 14:43 – Calenda a Conte: «Governavi con Salvini, capisco confusione»
«Capisco la confusione. Del resto hai governato con Salvini mentre inneggiava a Putin, hai flirtato con Trump e firmato la via della seta con i cinesi. Allora facciamola semplice Giuseppe Conte: non esiste pace senza libertà e non esiste libertà senza resistenza all’invasore». Così su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda, replica al presidente M5s sulla manifestazione del Terzo polo a Milano.
Ore 14:15 – Giachetti (Iv): «Non lascio la pace in mano a Conte»
«Non lascio la pace in mano a Conte e ai “pacifisti” equidistanti. Due settimane fa sono andato a portare solidarietà all’ambasciata ucraina, poi sono andato alla manifestazione a favore dell’Ucraina sotto l’ambasciata russa e per questo oggi sono alla manifestazione avendo così chiarito che per me c’è un invasore, la Russia, e delle vittime, gli ucraini. E che non c’è pace senza il ritiro dei russi». Lo ha detto Roberto Giachetti, sceso in piazza a Roma per la Pace. Il deputato renziano sarebbe l’unico politico del Terzo polo presente al corteo «Europe for Peace».
Ore 14:07 – I cori: «Putin in galera»
Canti ucraini ma anche cori anti-Putin al corteo della pace di Roma, che sta muovendo da piazza Esedra verso San Giovanni. «Pace all’Ucraina e Putin in galera», tra i cori che prendono di mira il presidente russo.
Ore 14:02 – Fratoianni (Si): «Le armi non son sono la soluzione»
«Oggi in piazza, come sempre abbiamo fatto, per una grande manifestazione del popolo della pace, contro l’escalation delle armi. Dopo 9 mesi drammatici di una guerra causata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina è evidente che la soluzione militare non è la soluzione». Ad affermarlo il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni.
Ore 13:59 – Serracchiani: «Su armi disposti a ragionare col governo»
«Sull’invio di armi a Kiev abbiamo finora tenuto una posizione lineare: aiutando l’Ucraina si aiuta l’Europa. Finora lo abbiamo sempre fatto, siamo disposti a ragionare con il Governo». Queste le parole della capogruppo del Pd, Debora Serracchiani, alla manifestazione per la pace di Roma.
Ore 13:35 – Richetti (Azione): «No a rivalità tra le due manifestazioni»
«Oggi pomeriggio a Milano, insieme a migliaia di cittadine e cittadini, chiederemo pace, libertà e sovranità per l’Ucraina. Di fronte a quello che sta subendo la gente ucraina non possono esistere equivoci, né rivalità con l’altra piazza (Roma, ndr). Noi siamo per la pace, ma non per la resa di Kiev. Mostrarsi timidi o elusivi su ciò che è oggettivo, su come sia la Russia a calpestare il diritto internazionale e l’integrità dell’Ucraina, avventurarsi in improbabili distinguo, mortifica la verità ed è francamente inaccettabile». Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia viva alla Camera dei deputati.
Ore 13:13 – Laura Boldrini: «Mettere Putin con le spalle al muro»
«Quella di oggi è una piazza di cui si sentiva la mancanza. Sono molto grata alle associazioni che hanno organizzato questa mobilitazione per far pressione affinché la pace venga messa al centro del programma della politica. Bisogna mettere pressione sul governo per mettere questo tema al centro. Bisogna chiedere un cessate il fuoco immediato e indire una conferenza internazionale con i grandi di pianeta per mettere Putin con le spalle al muro». Sono le parole di Laura Boldrini, esponente del Pd, arrivata in piazza della Repubblica, a Roma, da dove è appena partito il corteo per la Pace.
Ore 13:01 – Conte: «L’altro corteo, a Milano, è contro o pro guerra?»
«L’altra piazza di Milano non ho capito se è per la pace e per la guerra». Così Giuseppe Conte, leader del M5S, appena arrivato in piazza a Roma, critico nei confronti della manifestazione organizzata dal Terzo polo. «L’Ucraina è armata di tutto punto, abbiamo bisogno di una svolta in direzione del cessate il fuoco e di un negoziato di pace. Ci sono cittadini che oggi sfilano e dicono al governo italiano e non solo che siamo stanchi di questa strategia che prevede solo un’escalation militare. Il governo non si azzardi a invio armi senza passaggio in Parlamento», ha detto.
Ore 12:57 – Zingaretti, per pace ora iniziare percorso diplomazia
«Quello presente oggi è un bel popolo. L’Ucraina sta resistendo anche grazie alle armi mandate, ma ora, avendo chiaro chi è il Paese aggredito, dobbiamo iniziare un percorso con altri strumenti per arrivare alla pace. Anche attraverso la diplomazia». A dirlo il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti arrivato al corteo per la Pace che partirà tra poco da piazza della Repubblica, a Roma.
Ore 12:52 – Stefano Bonaccini: la responsabilità è della Russia
«Sono qui per la Pace e per l’Ucraina. C’è un Paese che ne sta bombardando un altro democratico e sovrano, quindi le responsabilità della Russia sono fuori dubbio». Così il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini presente al corteo per la Pace a Roma. «Non dobbiamo mettere in contrapposizione le due piazze, questa di Roma e quella di Milano, perché anche se con diverse sensibilità in campo, sono dalla stessa parte», ha aggiunto Bonaccini.
Ore 12:47 – Conte: a Kiev serve cessate il fuoco, non armi
«Ho sentito dire al ministro Crosetto che il governo si appresta a fare il sesto invio di armi all’Ucraina. Il governo non si azzardi a procedere senza aver interpellato il Parlamento, tanto più trattandosi di un governo che non è più di unità nazionale». Così il leader del M5S Giuseppe Conte, arrivando a piazza esedra per prendere parte alla manifestazione per la pace. Per il politico è arrivato il momento «di promuovere un negoziato di pace», all’insegna di una «svolta della Ue» e che veda «i paesi belligeranti protagonisti ma in una cornice internazionale».
5 novembre 2022 (modifica il 5 novembre 2022 | 19:53)
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Franco Stefanoni , 2022-11-05 13:42:35 ,