Author: Stefano Montefiori e Fiorenza Sarzanini
Data : 2022-11-10 06:10:47
Dominio: www.corriere.it
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Roma per la fermezza ma non ha strumenti per bloccare le Ong
La tensione tra Roma e Parigi salita con il trascorrere delle ore. E mentre la Ocean Viking della Sos Mediterranee, con a bordo 243 persone, vagava tra la Sicilia e la Corsica in attesa dell’indicazione di un porto dove approdare, si arrivati allo scontro frontale. Tanto che luned prossimo, quando si riunir a Bruxelles il consiglio per gli Affari Esteri, l’Italia chieder di discutere la questione migranti pur consapevole che non si tratta di un punto all’ordine del giorno. L’obiettivo appare evidente: rivendicare la linea della fermezza, sfidando i partner europei a provvedere all’accoglienza delle navi che battono la loro bandiera. E intanto puntare direttamente ai responsabili delle Ong. Un’arma che per si sta rivelando spuntata. La denuncia contro i comandanti della Humanity 1 e della Geo Barents per non aver rispettato l’ordine di lasciare il porto dopo lo sbarco dei migranti non prevede infatti alcuna conseguenza penale, ma soltanto una multa.
Il botta e risposta
Il dialogo sembrava ben avviato marted pomeriggio quando Ocean Viking comunica di fare rotta verso la Francia e si scopre che la decisione di Parigi arrivata dopo un colloquio a Sharm el Sheikh tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. La tifoseria italiana si scatena. Bene cos, l’aria cambiata, commenta la Lega. La fermezza del governo paga, fa eco Forza Italia. In realt la telefonata tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi con il collega francese Grald Darmanin non servita a raggiungere un vero e proprio accordo, tanto che i migranti sono sbarcati a Catania per ordine dei medici. I politici del centrodestra rivendicano per la vittoria dell’Italia e ormai sera quando una nota di Palazzo Chigi prova a smorzare l’esultanza manifestando apprezzamento per la decisione della Francia di condividere la responsabilit dell’emergenza migratoria e impegno a trovare una soluzione condivisa nel pieno rispetto dei diritti umani e del principio di legalit. Evidentemente, per, troppo tardi. Appena un’ora dopo il governo francese dirama un comunicato in cui definisce inaccettabile il comportamento delle autorit italiane, ci aspettiamo altre cose
da un Paese che oggi il primo beneficiario del meccanismo di solidariet europea.
La linea di Parigi
In realt la linea della Francia sempre stata questa. Il ministro dell’Interno, Darmanin, ha ripetuto nei giorni scorsi che secondo il diritto internazionale la Ocean Viking doveva attraccare in Italia e poi la Francia avrebbe fatto la sua parte prendendosi una parte dei passeggeri. E ieri questa tesi stata ripetuta del portavoce del governo, Olivier Veran intervistato dalla radio del servizio pubblico France Info: La verit quel che stato firmato dagli Stati europei, che impegna anche l’Italia, che riceve fondi per questo. un meccanismo umanitario di solidariet europea che alla base del funzionamento dei Ventisette. Questa nave deve essere accolta in Italia.
Veran stato ministro della Sanit durante l’emergenza Covid e gli si prestano ambizioni per succedere a Macron nel 2027. Come portavoce del governo ieri stato molto duro, e in Italia c’ il sospetto che i toni si siano inaspriti anche per rispondere agli esponenti della destra francese contrari a qualsiasi cedimento come ha chiarito Jordan Bardella il presidente del Rassemblement National che ha preso il posto di Marine Le Pen: Con noi, l’Ocean Viking non sbarcherebbe mai sulle coste francesi.
Trattative e denunce
Ora c’ da trovare un accordo, se non si vuole correre il rischio di trasformare nuovamente la gestione dei flussi migratori in una sfida con le Ong che provochi una fibrillazione costante o peggio in una crisi a livello internazionale. Ci prover la prossima settimana il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante la riunione convocata a Bruxelles. Del resto le norme in vigore — archiviati dal precedente governo i decreti sicurezza — non offrono gli strumenti che qualcuno all’interno dell’esecutivo vorrebbe utilizzare. Il sequestro e la confisca dei mezzi non sono automatici e anche le denunce alla magistratura nei confronti dei responsabili delle Ong e dei comandanti delle navi possono trasformarsi in una semplice sanzione amministrativa. La strada da seguire passa dunque ancora una volta dalla trattativa con l’Unione europea ed l che l’Italia dovr farsi valere per ottenere collaborazione per la ricollocazione degli stranieri.
10 novembre 2022 (modifica il 10 novembre 2022 | 08:15)
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