Camorra, nuovo arresto per il nipote del capoclan “Sandokan” – Campania

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Ditta intestata a prestanome per infiltrarsi in appalti pubblici




(ANSA) – NAPOLI, 21 NOV – Associazione di tipo mafioso,
fittizia intestazione di beni, riciclaggio e autoriciclaggio,
questi ultimi reati aggravati dalla finalità e modalità mafiose:
è quanto la Procura di Napoli contesta, a vario titolo, a Nicola
Schiavone, nipote del capoclan dei Casalesi Francesco Schiavone,
detto “Sandokan”, 44 anni, e ad Alessandro Ucciero, 52 anni, ai
quali la Dia di Napoli ha notificato una misura cautelare in
carcere ciascuno. Le misure cautelari sono frutto di un’indagine
della Dda sulla gestione degli appalti pubblici da parte del
clan di Casal di Principe di cui Schiavone è ritenuto un
referente storico. Nicola Schiavone, soprannominato “o’ russ”
(il rosso) venne arrestato dai pm antimafia Antonello Ardituro e
Marco Del Gaudio. Al termine del processo “Normandia 2” fu
condannato a dieci anni di carcere. Dopo la sua scarcerazione,
avvenuta nel 2019, con una telefonata anonima alla stampa rese
noto il suo ritorno nel Casertano. Non solo: decise anche di
convocare vari imprenditori considerati tutti, a vario titolo,
beneficiari di un accordo economico-criminale con il clan dei
Casalesi per ottenere delle forniture di materiali edili o
l’esecuzione di appalti pubblici. Tra le persone che vennero
convocate figurano, è emerso dalle indagini, coloro che ebbero
in prestito denaro per chiederne la restituzione.
   
“Le attività investigative – scrive la Dia di Napoli in un
comunicato – hanno consentito di accertare la riconducibilità in
capo all’indagato di una società attiva nel settore degli
appalti pubblici che egli aveva fittiziamente intestato ad un
prestanome pure colpito dalla misura cautelare. La società
costituita si occupava di lavori edili con la pubblica
amministrazione mediante contratti di avvalimento non avendo
attestazioni Soa, essendo l’azienda di nuova costituzione”.
   
(ANSA).
   

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