Un significativo progresso nella ricerca sulla produzione di energia pulita e illimitata arriva dagli Stati Uniti dove è stata prodotta più energia di quanta utilizzata nel processo di fusione nucleare. I risultati della sperimentazione saranno svelati dagli scienziati del Federal Lawrence Livermore National Laboratory, presso la National Ignition Facility in California, da dove il governo Usa oggi alle 16 (ora italiana) annuncerà (in straming) una “grande svolta scientifica”. Seguiremo l’evento in diretta.
Secondo quanto testimoniano al Financial Times alcune fonti in possesso dei dati preliminari di analisi dell’esperimento, nella struttura del governo statunitense la fusione nucleare realizzata grazie al laser più grande al mondo ha prodotto intorno ai 2,5 megajoule di energia, circa il 120% dei 2,1 megajoule di energia utilizzati.
Se i dati venissero confermati, sarebbe una scoperta epocale. Per la prima volta si sarebbe prodotta più energia di quanta utilizzata realizzando il cosiddetto “guadagno netto”, inseguito dalla scienza fin dai primi esperimenti circa 70 anni fa. Se messa a regime la fusione nucleare potrebbe contribuire a produrre energia a zero emissioni con scorie che non richiedono un lungo periodo di tempo per lo smaltimento.
Ma è bene chiarire che solo quando il bilancio energetico complessivo sarà positivo, questo tipo di fusione potrà essere trasformata da esperimento di laboratorio a dispositivo per la produzione di energia elettrica. Per capirne il potenziale, basti pensare che con una tazzina da caffè di idrogeno si potrebbe alimentare una dimora per centinaia di anni.
Sentito dal Financial Times, il fisico Arthur Turrell ha affermato: “Se questa scoperta sarà confermata, stiamo testimoniando un momento storico”. I risultati ottenuti negli Usa segneranno il passo per la ricerca, conferma a Repubblica Pietro Barabaschi, direttore generale di ITER, il reattore europeo in costruzione a Cadarache nel sud della Francia. Nei laboratori statunitensi vengono utilzzati metodi differenti per la fusione nucleare rispetto al progetto europeo che vede la ricerca italiana impegnata in prima linea. “Ma difficilmente noi vedremo i risultati concreti del nostro lavoro. – prosegue Barabaschi sottolineando l’urgenza di frenare la crisi climatica – Per questo abbiamo bisogno anche di alternative rapide ai combustibili fossili”. Cauto anche Leonida Antonio Gizzi, responsabile della sede di Pisa dell’Istituto nazionale di ottica, nell’intervista rilasciata a La Stampa: “Ci vorranno almeno 15 anni per ottenere i primi risultati pratici, ma da oggi il percorso è segnato”.
La National Ignition Facility americana ha ottenuto un grande risultato, come nel febbraio scorso lo aveva ottenuto il pioniere dei reattori sperimentali a fusione in Europa, JET, ma entrambi hanno ancora una lunga strada da fare prima che l’energia pulita che imita il Sole possa essere prodotta su larga scala. Ne è convinto anche l’esperto di fusione nucleare Stefano Atzeni, docente di Fisica della Sapienza Università di Roma e responsabile del laser per la fusione Abc dell’Enea interpellato dall’Ansa.
“Oggi diciamo che ci vorranno ancora vent’anni almeno, il cammino è ancora lungo”, – ha dichiarato al Corriere della Sera Guido Tonelli, il fisico che ha partecipato ed è stato portavoce dell’esperimento CMS presso il Cern di Ginevra, lo stesso che ha portato alla scoperta del bosone di Higgs, la famosa “particella di Dio”. “Troppe volte c’è stato un eccessivo entusiasmo e per questo non userei dei toni trionfalistici perché la tecnologia della fusione è molto complicata – spiega Tonelli – Ci lavoriamo dagli anni ’50 e bisogna immaginare questa avventura come una corsa a tappe in cui fino a che non si arriverà alla fine potranno esserci accelerazioni ma anche intoppi che inizialmente non eravamo riusciti a prevedere. È così che funziona la ricerca scientifica”.
Gli ostacoli in futuro non mancano, a partire dai costi giganteschi e dalle difficoltà tecniche per ricreare la reazione su larga scala e per mettere a punto macchinari (finora inesistenti) capaci di trasformarla a costi sostenibili in elettricità da mettere in rete. Ma un nuovo futuro non sembra lontano. “Questa svolta dimostra che la necessità di continuare ad investire nella fusione nucleare è forte”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Abbiamo bisogno di vari approcci per garantire questa energia pulita in futuro, ma questo dimostra che vale la pena intensificare il lavoro e la ricerca”, ha aggiunto.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-12-13 12:00:41 ,
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Il post dal titolo: Svolta storica sulla fusione nucleare: oggi l’annuncio degli Stati Uniti scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-12-13 12:00:41 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue