«È probabile che dovremo aggiornare regolarmente i immunizzazioni contro il Covid-19 per offrire la rivaccinazione ai gruppi vulnerabili, come facciamo con il vaccino dell’influenza». Lo ha detto stamattina in un punto stampa Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Nonostante il trend di casi attualmente sotto controllo in Europa, come mostra per l’Italia il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità diffuso oggi, venerdì, 16 dicembre, il virus, ribadisce l’Ema, «è qui per restare». Per questo il responsabile della strategia vaccinale sottolinea la necessità di «muoverci con prudenza verso una nuova normalità, utilizzando al meglio gli strumenti che possono proteggerci, a partire dai immunizzazioni», considerato che, ricorda ancora Cavaleri, «i dati suggeriscono che l’immunizzazione primaria con immunizzazioni adattati dovrebbe indurre un’ampia risposta immunitaria nelle persone che non sono ancora state esposte o vaccinate».
«Sistemi sanitari sotto stress tra Covid e influenza»
Un’altra ragione importante per non abbassare la guardia e proseguire sul sentiero dei richiami vaccinali, ha sottolineato Cavaleri, è legata poi alla necessità di preservare la capacità di reazione dei sistemi sanitari nazionali. «C’è un alto rischio che la circolazione concomitante di virus respiratorio sinciziale, influenza e SarsCov2 metteranno sotto pressione il sistema sanitario europeo nelle prossime settimane. Ciò è già stato riferito in diversi Paesi europei – ha osservato Cavaleri – e per questo è estremamente importante che la cittadinanza vulnerabile, i più anziani, le donne incinte e i pazienti immunocompromessi vengano vaccinati contro l’influenza e contro il Covid». L’Ema, ha ricordato ancora Cavaleri a proposito di un altro dei virus in circolazione, è diventata «il primo ente regolatore al mondo ad approvare un anticorpo monoclonale per prevenire gravi malattie delle basse vie respiratorie causate dal virus respiratorio sinciziale (Rsv) nei neonati e nei bambini». Le dosi – continua Cavaleri – «dovrebbero essere somministrate prima della stagione del virus sinciziale, quando c’è un rischio di infezione nella comunità, o il prima possibile dopo la nascita per i bambini nati durante la stagione dell’Rsv». E ancora: «I immunizzazioni per l’Rsv sono in fase avanzata di sviluppo e un vaccino per la prevenzione della malattia respiratoria delle basse vie negli anziani è già in fase di valutazione presso l’Ema». Il virus respiratorio sinciziale, che può causare bronchioliti e polmoniti nel periodo invernale, colpisce principalmente i bambini dagli 0 ai 5 anni.
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-12-16 11:16:13 ,