Una pagina per ogni anno di vita. Padre Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della abitazione Pontificia, ha festeggiato il traguardo dei 70 anni con un nuovo volume – dal titolo eloquente – ‘La mia notte non ha oscurità’- . “Settanta pagine – scrive Sapienza – (dopo oltre 230 libri editati), riflessioni, impressioni, sensazioni, divagazioni, citazioni; un insieme di cose che ho creduto di capire da povera creatura di passaggio in questa vita che tanto ci innamora”.
“La mia vita è stata guidata, protetta con instancabile amore. Per questo ringrazio Dio!”, scrive padre Sapienza esprimendo un desiderio che sa di impegno: “Bisogna educarsi all’idea del congedo da questa vita, purché la morte mi colga vivo”.
Da Confucio, ad Albert Einstein, da Tagore a Gandhi, padre Sapienza inserisce nel suo volume citazioni e versi di scrittori e filosofi. Una Spoon River che è un inno alla vita: “Tutto passa, e tutto ricomincia. Ogni giorno ci porta l’amore e la lotta. La vita è una battaglia che si rinnova, malgrado le età e le vicende. Però ad ogni uomo non è chiesto di vincere, ma solo di combattere”. Tra le pagine, traspare una costante: la gioia e la serenità d’animo: “Non siamo nati per odiare, distruggere e uccidere. E tanto meno per maledire. Noi siamo nati per amare, costruire, dare vita. E anche per benedire la vita”.
Tutto serve, il messaggio del reggente della Prefettura della abitazione Pontificia. Delusioni, sconfitte, scoraggiamento: “strumenti che Dio utilizza per mostrare la strada. Ogni giorno è un’incognita: tocca a noi renderla favorevole o sfavorevole. E ogni mattino un buon servitore per prepararci l’abito della sera. Compiamo il nostro lavoro con gioia, qualunque esso sia: anche se è umile, possiamo elevarlo; anche se è oscuro, possiamo illuminarlo. E non riteniamoci né inutili, né indispensabili. Rinnoviamo ogni mattina la pazienza che ci serve per l’intera giornata”.
Nel suo nuovo volume, padre Leonardo Sapienza invita anche a riscoprire il tempo delle pause: “Abbiamo eliminato le pause della nostra vita. Eppure queste sono necessarie per sapere dove andiamo; ricordare la strada percorsa, e riflettere su quelle ancora da percorrere”.
Quanto mai pregiata la messa in guardia dal delirio di onnipotenza: “Siamo ospiti, e non padroni della vita. La vita non è un cocktail che ognuno può preparare a proprio piacimento. Arriva sempre qualcosa o qualcuno, un ignoto, anche un amico, persino un parente che vi mette qualche goccia di amaro. La vita non è nemmeno uno spettacolo al quale assistiamo da una comoda poltrona. Nessuno è ‘portoghese’ infiltrato abusivamente, e tutti devono pagare il biglietto di entrata nella vita almeno con un po’ di dolore. Bisogna abituarsi alle ingiurie del tempo e alle ingiustizie degli uomini se non si vuole che la vita diventi insopportabile”.
”Le ore donate agli altri sono quelle che rendono di più “, ricorda il reggente della Prefettura della abitazione Pontificia consegnando alle pagine del libro una preghiera affidata ad ogni cuore: ”Non rimpiangere il mattino, perché ha già sorriso per te. Non invidiare il pomeriggio, perché hai già goduto il suo sole. Ma assapora la dolcezza della sera senza inutili recriminazioni. Non esigere, da coloro che ancora possono correre, di camminare con il tuo passo. Non additare una sedia a chi vuol rimanere in piedi. Ma giudica ogni canto e ogni sforzo secondo l’ora del giorno. Non essere severo per le colpe degli altri, senza ricordare come e quando hai peccato, ma guarda con indulgenza chi sbaglia e chi cade, poiché già sai che cosa voglia dire arrivare a sera. Adopera la tua saggezza non per colpire, ma per difendere; non per condannare, ma per perdonare. E quando, deposto l’egoismo e l’orgoglio, l’impazienza e le ambizioni, come pesi che rallentavano il cammino, guarderai il breve tratto di strada che ancora ti attende dì aa ognuno che al di là di ogni sentiero si apre un altro orizzonte. Una grande gioia della sera è di dare ancora la certezza del domani”.
[email protected] (Web Info) 2022-12-17 13:51:54
Adnkronos – Cronaca
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