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Data : 2022-12-24 23:11:32
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Esord nel 1995 in un governo nemico del Cavaliere, quello di Lamberto Dini. Due volte alla Farnesina, entrambe contraddistinte da difficili a controverse crisi internazionali
Un servitore dello Stato che si era fatto apprezzare per la sua competenza: Silvio Berlusconi stato trai primissimi a ricordare la figura di Franco Frattini, deceduto alla vigilia di Natale a soli 65 anni per malattia. E in effetti la storia politica e istituzionale dell’ex ministro di iscrive quasi per intero all’interno della Seconda repubblica inaugurata dalla discesa in campo del Cavaliere e di Forza Italia.
Prima magistrato amministrativo in Piemonte, poi consigliere giuridico con Claudio Martelli, il debutto in prima persona sulla scena politica avviene per la verit in un governo osteggiato da Berlusconi, figlio addirittura del ribaltone che aveva posto termine alla prima esperienza a Palazzo Chigi del leader di Forza Italia: Frattini, il 17 gennaio del 1995 entra a far parte del governo di Lamberto Dini – che vede Berlusconi all’opposizione: ancora solo un tecnico cui viene affidato il ministero della funzione pubblica.
La competenza giuridica amministrativa di Frattini convince tuttavia Berlusconi a perdonargli la partecipazione al gabinetto Dini e a candidarlo con successo deputato alle politiche del 1996 che tuttavia vedono la vittoria dell’Ulivo prodiano. Nel 2001 gli riesce il bis e questa volta per Frattini si spalancano le porte del governo: all’inizio di nuovo alla funzione pubblica, poi dopo il divorzio tra il Cavaliere e l’allora ministro Renato Ruggiero, approda alla Farnesina.
Il suo primo mandato da ministro degli esteri contraddistinto da un passaggio decisivo: la partecipazione dell’Italia alla guerra in Iraq scatenata dal presidente americano George W.Bush in assenza di un mandato dell’Onu. L’opinione pubblica italiana si spacca, l’invio dei militari italiani in Irak comporter un costo di vite umane (su tutti l’attentato di Nassiriya, 19 italiani decessi). Frattini nel 2004 viene sacrificato sull’altare di un rimpasto di governo e lascia il posto a Gianfranco Fini. Per lui si aprono per le porte di Bruxelles: diviene commissario Ue alla giustizia sotto la presidenza di Jos Manuel Barroso.
Rieletto nel 2008 nelle liste del Popolo della Libert, Frattini subito richiamato nella compagine di governo da Berlusconi ancora una volta agli esteri. Anche la seconda esperienza alla Farnesina segnata da passaggi difficili. L’Italia firma un controverso trattato con il dittatore libico Gheddafi per fermare l’approdo dei migranti in Italia e a causa di questo il governo di Roma subisce anche una condanna da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo per respingimenti illegali di migranti intenzionati a chiedere protezione internazionale. All’esplodere delle primavere arabe, tuttavia, la linea dell’Italia muta radicalmente: scarica Gheddafi e decide la partecipazione alla missione che segner la fine del colonnello di Tripoli.
Da capo della diplomazia italiana incorse anche in alcuni incidenti come quando fu sorpreso dall’attacco militare russo alla Georgia durante una vacanza alle Maldive: non rientr dalle ferie e al vertice internazionale convocato nell’occasione l’Italia fu rappresentata da un viceministro. Nel 2008, in seguito a uno scontro tra israeliani e palestinesi a Gaza rilasci un’intervista alla Rai in tenuta da sci (anche allora era in vacanza) suscitando critiche.
Quelli sono anche gli anni in cui matura l’allontanamento di Frattini da Berlusconi: tanto che alle elezioni del 2013 l’ex ministro sostiene la lista Scelta civica del premier uscente Mario Monti.
L’esplodere dei movimenti populisti coincide con l’addio di Frattini alla politica: ricompare sulla scena pubblica nel 2021, nominato da Mario Draghi presidente aggiunto del consiglio di Stato e dal gennaio del 2022 presidente effettivo.
25 dicembre 2022 (modifica il 25 dicembre 2022 | 00:46)
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