Author: Emanuele Buzzi
Data : 2023-01-05 15:50:56
Dominio: www.corriere.it
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Il movimento formato da imprenditori e giuristi lancia la sua campagna per le riforme (e vede Casellati)
Una legge di iniziativa popolare per un referendum per il presidenzialismo. A proporla è IoCambio, “un movimento di cittadini nato per far sí che il popolo italiano venga coinvolto fin dall’inizio nei processi delle riforme costituzionali”, spiegano in un intervento-appello sui loro canali social i promotori dell’iniziativa .”I partiti devono coinvolgere il popolo italiano, utilizzando gli strumenti di democrazia diretta. Altrimenti la riforma della costituzione diventerà un tema come gli altri su cui litigare per principio e per fare campagna elettorale. Questo non è utile al Paese e non è interesse degli italiani”, sostengono i promotori.
Dietro all’iniziativa ci sono imprenditori e un tris di giuristi. Tra i nomi spiccano quelli di Giovanni Guzzetta, Ludovica Chiussi Curzi e Alessandro Sterpa (in corsa alle ultime Politiche con Azione). Tra i manager c’è Nicola Drago, amministratore delegato di De Agostini Publishing, Davide Dattoli, inventore e presidente di Talent Garden e Marco Franciosa, co-inventore e presidente di Twinkly, società che è stata bollata come la “Apple delle luci”. Tra gli interventi pubblicati sul sito del movimento a sostegno del progetto c’è anche una intervista a Sabino Cassese, che dice: “In Italia è preferibile il sistema semi-presidenziale” (rispetto al presidenzialismo, ndr). A guidare la comunicazione è Pietro Dettori, ex spin doctor del M5S e di Luigi Di Maio.
La strategia è definita ed è probabile che Guzzetta ne abbia anche già accennato i contorni alla ministra per le Riforme Casellati, che ha incontrato nelle sorse settimane. “Una volta completato l’iter burocratico e strutturata l’organizzazione dei volontari in tutta Italia e inizieremo a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare che chiede di indire il referendum e che sarà presentata in parlamento entro settembre”, si legge nel post. Ma il movimento prepara anche un piano b (“Il Parlamento può discutere e approvare la proposta di legge e indire il referendum nei primi mesi di quest’anno) e per questo rivolge “un appello ai parlamentari di tutti i partiti”: “presentate la nostra proposta di legge e lasciate che siano gli italiani a decidere il futuro del Paese”.
5 gennaio 2023 (modifica il 5 gennaio 2023 | 16:50)
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