Estorsioni nella “Svizzera del clan”, in cella i figli del boss – Campania

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Blitz nel Casertano, in arresto Pietro, Antonio e Felicia Ligato


(ANSA) – CASERTA, 13 GEN – Misure cautelari in carcere per
Pietro, Antonio e Felicia Ligato, i tre figli del capoclan
defunto della camorra casertana Raffaele Ligato, sono state
eseguite dai carabinieri nell’ambito di un’indagine della
Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha disvelato la
piena operatività dello storico clan da sempre attivo nella zona
di Pignataro Maggiore, nel Casertano, definita la Svizzera del
clan.
   
Un clan ricostituitosi attorno alla figura di Pietro Ligato,
che dopo la scarcerazione avvenuta qualche anno fa, ha ripreso
in mano le redini della cosca fondata dal padre, iniziando a
battere il territorio per le estorsioni e a minacciare eventuali
concorrenti che volessero occupare lo “spazio criminale”.
   
Almeno fino a questa mattina, quando i carabinieri del Nucleo
Investigativo di Caserta e della Compagnia di Capua sono andati
ad arrestarlo notificandogli l’ordinanza del Gip di Napoli
Fabrizio Finamore per i reati di estorsione e lesioni personali
aggravati dalla finalità di agevolare la camorra. Altre due
ordinanze sono state eseguite nelle carceri dove sono detenuti
per altra causa i fratelli di Pietro, ovvero Antonio e Felicia.
   
Ai domiciliari è finito invece il presunto affiliato Fabio Papa.
   
Il clan Ligato è l’ultimo rimasto sul territorio di Pignataro,
dopo che è stato smantellato l’altra più importante cosca dei
Lubrano, famiglia una volta molto ricca e potente, imparentata
con il clan Nuvoletta di Marano e tramite quest’ultimo con le
cosche di Cosanostra, Corleonesi in primis; anche per questo la
zona di Pignataro veniva definita la Svizzera del clan. I Ligato
erano una costola dei Lubrano, oggi sono diventati egemoni.
   
(ANSA).
   

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