La pandemia da coronavirus è ancora un’emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale. Lo ha dichiarato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), a conclusione della quattordicesima riunione del Comitato internazionale di emergenza per le norme sanitarie, durante la quale è stato anche riconosciuto come la pandemia si trovi in una fase di transizione. Dopo una prima ipotesi di abbassare l’asticella dell’emergenza, l’Oms ha mantenuto per ora l’allerta alta.
“Il raggiungimento di alti livelli di immunità nella gente a livello globale, attraverso l’infezione e/o l’immunizzazione, hanno limitato l’impatto del virus Sars-Cov-2 sulla sua diffusione e sulla mortalità, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che questo virus rimarrà un patogeno stabilmente presente nell’uomo e negli animali per il prossimo futuro”, si legge sul comunicato diffuso dallOms.
“Sebbene l’eliminazione completa del virus da umani e animali sia altamente improbabile, è stata possibile una forte mitigazione dei suoi effetti mortali e del suo potenziale di trasmissione e questo deve continuare a essere un obiettivo prioritario. Pertanto sono ancora necessarie azioni di lungo termine per tutelare la salute pubblica”, continua il testo.
Infatti, nonostante la diffusione dei immunizzazioni e la diminuzione di contagi e decessi, solo nelle ultime settimane sono state circa 170mila le persone decedute a causa del Covid-19, a causa delle nuove ondate di infezione in Cina. Un numero che viene stimato al ribasso e ritenuto in realtà molto più alto, nonostante il tasso di decessi fosse sceso sotto le 10 mila unità a ottobre.
Per questo l’Oms ha deciso di non dichiarare ancora la fine dell’emergenza sanitaria, ma mantenere il massimo livello di allerta, ritenendo che l’attuale situazione epidemiologica abbia ancora tutti i criteri di una Pheic (Public health emergency of international concern), cioè la dichiarazione ufficiale di emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale.
La dichiarazione di Pheic impone a tutti i paesi membri delle Nazioni Unite di attenersi alle raccomandazioni dell’Oms per la gestione dell’emergenza. Ogni paese dovrà quindi, a sua volta, dichiarare l’emergenza sanitaria a livello interno e agire per limitare la diffusione del virus in base alle raccomandazioni dell’Organizzazione, così da riuscire a fornire una risposta adeguata e coordinata.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-01-30 15:46:16 ,