Gli sbarchi dei migranti sono in aumento. O almeno, segnala l’agenzia europea Frontex, che si occupa del pattugliamento delle frontiere dell’Unione, lo sono lungo la rotta del Mediterraneo centrale, quella che ha come sbocco le coste dell’Italia. Secondo il ministero dell’Interno, guidato dal ministro Matteo Piantedosi, nei primi due mesi del 2023 gli arrivi sono il triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022, così come dell’anno precedente. Al 10 febbraio, ricorda la Fondazione Ismu, erano già 225 i migranti decessi in mare nel 2023.
Dopo il naufragio di domenica lungo le coste della Calabria, costato la vita ad almeno 64 persone, Wired prova a fare il punto sugli sbarchi dei migranti in questo primo scorcio di 2023.
La rotta del Mediterraneo centrale
Nel suo ultimo report mensile, l’agenzia di guardia di frontiera europea Frontex segnala un incremento degli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, quella cioè che porta dalle coste libiche e tunisine a quelle italiane. Nel solo mese di gennaio sono stati 4.526 quelli che hanno percorso questa rotta, in aumento del 49% rispetto allo stesso mese del 2022.
Come si può vedere dal grafico a barre, solo la rotta che passa lungo il confine orientale dell’Europa (colonna rossa) ha visto una crescita percentuale maggiore di quella relativa al Mediterraneo centrale (colonna verde). Situazione che si spiega con il fatto che a gennaio dello scorso anno l’invasione russa dell’Ucraina non era ancora iniziata.
Guardando però alla treemap, il riquadro posto nella parte bassa (in alto a destra per chi legge da desk) che esprime i valori in numeri assoluti, si vede come nel mese di gennaio la rotta più battuta sia quella che passa attraverso i Balcani occidentali. Si tratta di una via di terra, meno pericolosa di quella marittima nei mesi invernali. Ma, appunto, questa circostanza non sembra valere per la rotta del Mediterraneo centrale.
Gli sbarchi in Italia
A conferma del contenuto del report mensile di Frontex, ci sono anche i dati del cruscotto statistico giornaliero (questo il nome ufficiale) prodotto dal ministero dell’Interno. Secondo il quale, alla data del 28 febbraio, erano 14.433 i migranti sbarcati in Italia. Un dato triplo rispetto ai 5.474 del 2022 e ai 5.033 dello stesso periodo dell’anno precedente.
Il grafico mostra l’andamento mensile degli sbarchi lungo le nostre coste. Per raggiungere i livelli visti a febbraio 2023, lo scorso anno si dovette attendere maggio, nel 2021 addirittura luglio. Ovvero i mesi più caldi, quando anche le condizioni meteorologiche rendono meno pericolosa la traversata del canale di Sicilia.
L’andamento dei decessi
La Fondazione Ismu ha presentato la 28sima edizione del suo Rapporto sulle migrazioni. Un documento che riporta, tra gli altri, i dati relativi ai decessi nel Mediterraneo raccolti dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, un’agenzia delle Nazioni unite, nell’ambito del Missing migrant project.
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di Riccardo Saporiti www.wired.it 2023-03-02 06:00:00 ,