di Sandro Iannaccone
Intelligenza artificiale, ma con un tocco di umanità. Ovvero basata su processori fatti di vere cellule nervose umane, i cosiddetti biocomputer. A discutere questo nuovo approccio “ibrido” all’informatica è oggi un’équipe di scienziati della Johns Hopkins University e di altri istituti di ricerca, che in uno studio appena pubblicato sulla rivista Frontiers in Science traccia la strada per realizzare un dispositivo a base di hardware biologico – neuroni umani in coltura, per l’appunto, chiamati organoidi cerebrali o brain-on-a-chip – che può essere programmato per risolvere…
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www.wired.it
2023-03-06 05:40:00