Davanti al palasport arrivano decine di afghani, nazionalit di gran parte delle vittime. I pugni sconfitti sui vetri, poi si arriva a una sofferta mediazione
DALLA NOSTRA INVIATA
CROTONE – Imbacuccata in una coperta grigia, seduta per terra in mezzo alla strada. Il cielo sopra Mina prima nuvoloso, con squarci di azzurro, poi rosso fuoco. Un tramonto cos spettacolare da essere quasi offensivo, per il dolore che lei e tutti gli altri sentono addosso, pesante dieci, cento, mille delle coperte che avvolgono le loro spalle.
Mina ha perduto sua sorella, la giornalista afghana Torpekai Amarkhel. Alauddin non rivedr pi sua zia e i suoi tre bambini. Basir piange la nipote e il marito di lei… Sono qui, i parenti dei migranti decessi. Eccoli.
Alle dieci del mattino sono arrivati a protestare davanti al Palasport che ospita le bare e non se ne sono pi andati. O meglio: a tarda sera hanno deciso che le donne e i bambini sarebbero tornati in albergo e che invece una delegazione di uomini avrebbe dormito l dentro, in quello scrigno di morte. Per fare la guardia alle bare, dicono. Perch non si fidano. Perch temono che qualcuno — la prefettura, il sindaco, il…
Author: Giusi Fasano
Data : 2023-03-09 08:42:18
Dominio: www.corriere.it
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