Ancora tanti post e stories con musica italiana silenziata sui social di Meta in seguito al mancato accordo con Siae. L’assenza di un’intesa sul rinnovo delle licenze per la riproduzione delle canzoni italiane su Facebook e Instagram inizia ad avere ripercussioni notevoli per artisti e case discografiche. A essere chiamata in causa è anche la direttiva europea sul copyright del 2019, che proprio a causa di questa novità si trova di fronte a un banco di prova importante. Ecco gli ultimi sviluppi e i possibili scenari futuri sulla vicenda Meta-Siae secondo gli esperti del settore.
Cosa succede:
Danno economico
La Fimi (Federazione industria musicale italiana), che rappresenta le maggiori imprese produttrici e distributrici del settore discografico per un totale di oltre 2.500 marchi e che settimanalmente pubblica le classifiche musicali italiane, ha rilasciato un’analisi sul suo blog in merito alla mancata intesa fra la holding di Mark Zuckerberg e la Società italiana autori ed editori. “Nonostante Meta disponga di una licenza con le major discografiche e con i maggiori aggregatori di cataloghi indipendenti, la piattaforma ha comunque bloccato i contenuti con un danno enorme per il settore che si trova di fronte a problematiche non solo economiche, ma di promozione e relazione tra gli artisti e i fan”, si legge nel documento.
Il blocco delle canzoni del repertorio Siae coinvolge ora tutto il mercato musicale italiano, che nel 2022 ha ottenuto per l’ottavo anno consecutivo una crescita grazie allo streaming, tecnologia che rappresenta circa l’80% dei ricavi. All’interno della quota di mercato dello streaming si colloca anche il modello sostenuto dalla pubblicità che per una quota è generato dai social media, in particolare da Facebook e Instagram. Il 5% degli ascolti di musica in Italia avvengono infatti sulle piattaforme di social media: questo segmento è cresciuto del 37,3% nel 2022 e in particolare l’area relativa a Meta ha generato oltre venti milioni di euro per l’industria in Italia.
Perdono i content creator
“A tutti pare francamente inaccettabile un’azione di questa portata da parte di Meta. Il colosso dei social ha intrapreso un’azione ritorsiva nei confronti di tutta la filiera musicale. È fondamentale prima di tutto che Meta ripristini i contenuti italiani sulle piattaforme evitando gli effetti dannosi di tale iniziativa sul repertorio locale”, è il parere di Fimi. Che il danno capitato ad artisti e case discografiche italiane sia grave e rischi di peggiorare è confermato da esperti di marketing e social media.
Andrea Boscaro, ideatore e partner della società di formazione e consulenza dedicata al marketing digitale The Vortex, è intervenuto sulla questione: “Il fallimento del negoziato fra Meta e Siae è un’occasione che viene a perdersi per gli artisti del nostro Paese di diffondere i propri brani, i quali su Facebook e Instagram funzionano da colonna sonora ai pensieri e ai momenti condivisi dagli utenti, una modalità da tempo sempre più utilizzata”. La rimozione depaupera inoltre la qualità di storie e video che le imprese e i content creator hanno pubblicato arricchendole di brani che, nel momento della messa online, erano disponibili grazie agli accordi vigenti. Inoltre, in molti casi, la rimozione delle tracce musicali da parte di Meta ha coinvolto anche la cancellazione del parlato del content creator. Sugli scenari futuri, Boscaro conclude: “La speranza è che Meta e Siae riprendano la loro negoziazione. In caso contrario, non è solo la musica italiana a perdere una piattaforma di promozione e distribuzione, ma la stessa Meta a venire a mancare di una funzionalità, limitatamente ai brani degli artisti rappresentati da Siae, che ha introdotto con il preciso scopo di arginare il successo di TikTok e la capacità di quest’ultimo di coinvolgere utenti e content creator. L’attuale situazione è dunque lose-lose e richiede un rinnovato impegno fra le parti”.
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di Andrea Indiano www.wired.it 2023-03-21 14:47:55 ,