L’anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame ormai da mesi per protestare contro la sua detenzione al 41-bis, è ad altissimo rischio di un evento cardiaco potenzialmente fatale. Il medico Marco Crosignani, che lo ha visitato nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano, ha rilevato un episodio di fibrillazione ventricolare nel cuore del paziente.
Lo scorso 24 febbraio, la corte di Cassazione ha rigettato il ricorso che avrebbe messo fine allo sciopero della fame di Cospito, salvando la vita dell’anarchico e interrompendo la sua detenzione nel carcere duro. Ma i giudici hanno deciso di lasciarlo al 41-bis, unico detenuto per motivi politici costretto a un regime carcerato pensato per i mafiosi.
Già prima della pronuncia della Cassazione, Cospito, 55 anni, era stata trasferito nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo, per le sue drammatiche condizioni di salute dovute allo sciopero della fame iniziato ormai lo scorso 19 ottobre. Una protesta contro l’uso del 41-bis e dell’ergastolo ostativo nei confronti dei detenuti politici.
Nonostante il caso giudiziario unico e controverso e il rischio che Cospito possa morire in carcere, la giustizia italiana ha mostrato una linea intransigente verso il 55enne, non ha ucciso nessuno né causato sostanziali danni economici o materiali alla collettività o allo Stato. L’anarchico è infatti al 41-bis per una “strage politica” che però non ha provocato né decessi né feriti.
In ospedale, i medici hanno “impostato una correzione con flebo di potassio” per stabilizzare le condizione di Cospito, si legge su Agi, che ora sono migliorate leggermente, ma non hanno firmato il nulla osta sanitario per il suo trasferimento nel carcere di Opera. Per questo, al San Paolo, l’anarchico dovrà anche affrontare la prossima udienza, in cui la difesa chiederà il differimento della pena e, ancora una volta, la sospensione del 41-bis.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-03-24 14:12:51 ,