La persona responsabile della fuga di documenti militari segreti del Pentagono potrebbe essere un giovane militare statunitense, razzista e appassionato di armi, che cercava di impressionare gli utenti di una chat su Discord. A rivelarlo è il Washington Post, che ha intervistato alcuni membri del gruppo, oggi cancellato, chiamato Thug shaker central.
Il gruppo sarebbe stato composto da una ventina di persone, tutti uomini, che condividevano la passione per le armi, la fede nel cristianesimo, il razzismo e alcune teorie del complotto relative al cosiddetto deep state. A capo della chat, il soldato presumibilmente responsabile della fuga dei documenti, chiamato con le iniziali OG dagli altri membri.
L’uomo, che avrebbe detto ai suoi compagni di lavorare in una base militare, sarebbe stato anche riconosciuto dal Post grazie a un video fornito da una delle persone intervistate, in cui OG “urla una serie di insulti razziali e antisemiti alla telecamera, per poi sparare diversi colpi a un bersaglio” con un fucile di grosso calibro.
OG è stato indicato come leader della chat dagli altri membri del gruppo, creato nel 2020 per parlare di armi, guerra, pregare, giocare ai videogiochi, guardare film e per diffondere la visione complottista del governo di OG. In base alle testimonianze, infatti, l’uomo dipingeva il governo come una “forza oscura” e repressiva.
Il passato
Già a partire dal 2020, OG avrebbe cominciato a condividere informazioni riservate all’interno del gruppo, ma si sarebbe trattato unicamente di appunti personali o trascrizioni di documenti segreti e nessun originale. Tuttavia, raccontano i membri del gruppo al Post, OG si sarebbe arrabbiato per la scarsa attenzione riservata alle sue informazioni. È a questo punto, preda della frustrazione, che avrebbe cominciato a condividere le fotografie della documentazione vera e propria, poi finite su 4chan, Twitter e Telegram
Dopo che il 7 aprile il New York Times ha svelato la fuga di notizie, OG, in lacrime, avrebbe detto ai membri di Thug shaker central di cancellare tutti i messaggi e le foto che aveva inviato al gruppo. “Ha detto che era successo qualcosa e ha pregato dio che non ci fossero conseguenze” hanno raccontato le persone intervistate dal Post, a cui avrebbe chiesto “di non dare nell’occhio e cancellare qualsiasi informazione che potesse riguardarlo”.
Queste nuove rivelazioni sembrano quindi suggerire che la fuga dei documenti non dipenda da una talpa o da un’operazione di intelligence di una potenza straniera, ma più probabilmente dalle stesse politiche del Pentagono, che concede autorizzazioni di sicurezza a un enorme numero di dipendenti e non solo, quindi anche di servizi civili e appaltatori, per un totale di circa 1,25 milioni di persone.
Attualmente, sembra che la posizione di OG sia conosciuta e che le persone intervistate dal Post siano ancora in contatto con lui. Tuttavia, il Post sostiene come ancora nessun funzionario federale delle forze dell’ordine abbia interrogato né i membri della chat Discord, né abbia raggiunto OG.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-04-13 13:12:29 ,