Dopo l’iniziale fase di prova, in Italia il servizio dovrebbe essere esteso a tutti entro l’inizio della prossima stagione sportiva. “Stiamo costruendo questa esperienza in modo molto intelligente, analizzando il comportamento degli appassionati di sport e ascoltandoli”, spiega Tiku. E l’insegnamento arriva proprio dal campionato cadetto italiano: “Il 65% delle persone a cui in Italia abbiamo mostrato la nuova funzionalità ha effettivamente interagito con i sondaggi. Questo – sottolinea il capo della tecnologia del gruppo Dazn – ci fa capire che i consumatori hanno apprezzato la nuova funzionalità, perciò faremo un progresso incrementale. In base alla loro attività, gli abbonati otterranno punti che potranno utilizzare altrove”.
In utile e poi in Borsa
L’evoluzione della tecnologia contribuirà a migliorare l’interazione con gli utenti, con l’obiettivo finale di attrarre più abbonati: oggi nel mondo ce ne sono 20 milioni. La crescita degli spettatori, che saranno avvicinati anche da possibili nuove modalità di fruizione freemium della app, è un elemento essenziale per rafforzare i conti di Dazn che, fin dalla sua fondazione nel 2016, non ha mai centrato il pareggio di bilancio. Gli ultimi dati pubblicati indicano un rosso di 2,3 miliardi nel 2021 e di 1,3 miliardi di dollari nel 2020. Ma le prospettive per il top management della media company sono rosee. “Nel 2022 i ricavi sono aumentati a 2,3 miliardi di dollari (da 1,5 nel bilancio 2021 ndr) oggi con i 20 milioni di utenti paganti contiamo di chiudere il 2023 con un ulteriore balzo del fatturato a 3-3,5 miliardi di dollari”, spiega numeri alla mano il chief financial officer di Dazn, Darren Waterman.
“Il nostro business – aggiunge – richiede grandi investimenti”, basti pensare che solo nel 2021 sono stati spesi 1,9 miliardi per i diritti televisivi nel mondo. “Noi contiamo di raggiungere la piena profittabilità a partire dall’ultimo trimestre del 2023”, sottolinea Waterman che rivela l’obiettivo di centrare l’utile in bilancio già “nei conti del 2024”. Raggiungere la sostenibilità del business e consolidare l’assetto finanziario di Dazn può contribuire a spalancarle le porte della Borsa: “L’obiettivo della società – dice – è diventare una public company. Il nostro è un business globale ed è adatto alla quotazione; ma per essere una public company bisogna essere stabili dal punto di vista dei profitti. Sui tempi molte variabili: dobbiamo essere pronti noi, ma deve esserlo anche il mercato. Penso che possa accadere tra il 2024 e il 2025”.
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di Michele Chicco www.wired.it 2023-05-03 05:00:00 ,