Il pontefice cauto, dopo le difficolt. L’ipotesi di inviare a Mosca e Kiev due cardinali come emissari
CITTA’ DEL VATICANO — Il cielo sopra San Pietro grigio come le prospettive di pace. Quando
Volodymyr Zelensky
arriva nel cortile dell’Aula Paolo VI, poco dopo le 16, si sa gi che l’udienza con il Papa non sar delle pi semplici. La prima volta era stato ricevuto da Francesco l’8 febbraio 2020, sono passati poco pi di tre anni ed come fossero dieci, il giovane presidente che si mostrava un po’ intimidito in giacca e cravatta si presenta ora con la felpa militare, incanutito, l’aria tirata. Si stringono la mano nell’auletta dietro la Sala Nervi, un grande onore per me essere qui, dice Zelensky accennando un inchino, la ringrazio per questa visita, sorride il Papa.
Sul tavolo c’ un crocifisso, seduti uno di fronte all’altro come se si studiassero, il colloquio riservato dura quaranta minuti. E il primo segnale di quanto sia stato faticoso nelle prime parole della Santa Sede, affidate al portavoce Matteo Bruni: poche righe per dire che si discusso della situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra…
Author: Gian Guido Vecchi
Data : 2023-05-14 04:55:35
Dominio: www.corriere.it
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