Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Earth’s Future mostra come la città di New York stia sprofondando in media di 1-2 millimetri all’anno. Tutto questo mentre il livello di mari e oceani continua ad aumentare a causa dello scioglimento dei ghiacciai, a sua volta legato al globale aumento delle temperature. Gli autori della ricerca sostengono che il caso di New York sia da considerarsi emblematico per molte altre città costiere nel mondo. Non solo a Venezia si parla di subsidenza, ovvero del lento e progressivo abbassamento del suolo, che sia dovuto a cause naturali o di origine antropica.
La massa di New York City
Il gruppo di ricerca ha innanzitutto messo a punto dei modelli che aiutino a calcolare e prevedere la subsidenza della città nel tempo. Questi modelli sono basati su diversi parametri, fra cui la massa totale degli edifici e la composizione geologica del terreno: terreni ricchi di argilla, per esempio, hanno un indice di cedimento post-costruzione più alto rispetto a terreni che presentano invece un comportamento più elastico. E per quanto riguarda la massa, sapete quanto pesano tutti gli edifici di New York messi insieme? Circa 764 miliardi di chilogrammi, distribuiti su un’area superficiale di poco inferiore agli 800 chilometri quadrati. Ed è a partire da questi numeri, e considerando la costante gravitazionale, che gli autori hanno poi calcolato la pressione superficiale esercitata dalle diverse aree della città. Che, tra l’altro, è sicuramente sottostimata, visto che nel calcolo non sono state prese in considerazione le strade, le ferrovie, i ponti, i parchi cittadini.
Le misurazioni satellitari
Successivamente, il gruppo di ricerca ha confrontato i modelli così prodotti con i dati ottenuti attraverso rilevamenti satellitari, in grado di misurare i tassi di abbassamento del suolo nel tempo. Il confronto, si legge nell’articolo, non è né semplice né immediato, visto che i rilevamenti satellitari si riferiscono a periodi molto più recenti rispetto a quando il “carico urbano” (inteso come la costruzione degli edifici) ha iniziato ad accumularsi. Ad ogni modo, considerando l’intera città, le stime ottenute in termini di subsidenza sono pari a 1-2 millimetri all’anno in media. Ma per alcune aree, se considerate singolarmente, è stato calcolato un tasso di subsidenza molto più elevato rispetto a quello medio.
La situazione in altre città
Come dicevamo, gli autori sottolineano il fatto che la situazione della Grande Mela sia rappresentativa per molte altre città costiere del mondo, e l’obiettivo della pubblicazione è quello di aumentare la consapevolezza sul fatto che il “carico urbano”, cioè in parole molto povere la massa complessiva delle aree urbanizzate, ha potenzialmente un forte impatto sul rischio di future inondazioni. Altri esempi sono Rio de Janeiro in Brasile, Ho Chi Minh in Vietnam, Giacarta in Indonesia, e la nostra stessa Venezia, che dal 1950 al 1970 sarebbe sprofondata di circa 12 centimetri.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-05-17 15:00:00 ,