Soprannome: “Totò Riina”. Professione: “Latitante”. Non uno scherzo, perché latitante lo era davvero. Solo che lo ha scritto su Facebook per vantarsi, i carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato.
Quasi 24 anni, un curriculum criminale importante, il ragazzo fermato dai militari di Ozieri doveva scontare una condanna definitiva di 4 anni e 9 mesi emessa dalla sezione per i minorenni della Corte d’Appello di Cagliari: nel giugno del 2016, quando era ancora minorenne, recluso nell’Istituto Penale per Minori di Quartucciu nel cagliaritano, si era reso responsabile di gravissimi delitti contro la persona e contro l’incolumità pubblica. Insieme ad altri detenuti aveva prima partecipato ad alcune sevizie contro un giovane compagno di cella, colpito con un bastone, poi aveva incendiato alcuni mobili e delle suppellettili per creare scompiglio e scappare dall’Ipm.
All’indomani della sentenza, il ragazzo – già conosciuto dai militari dell’Arma di Ozieri – si era subito reso irreperibile e, pur mantenendo un basso profilo negli spostamenti, si era mosso liberamente su tutto il territorio regionale. Sui social, invece, aveva decantato il suo stato di latitanza: “Sono un latitante hahaha” aveva scritto su Facebbok. E alla voce soprannomi, si era ribattezzato “Totò Riina”.
I carabinieri hanno individuato Olbia come la città in cui il ricercato si stava nascondendo. Dopo giorni di appostamenti, il giovane è uscito solo, incappucciato nella felpa. I militari lo hanno fermato, lui ha provato a negare ma è stato riconosciuto dal comandante della stazione del suo paese di origine. E ora è in carcere per scontare la sua pena.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-05-19 18:35:59 ,www.repubblica.it