Il mondo del calcio italiano è stato stravolto dal terremoto in abitazione Milan: la proprietà RedBird e il patron Gerry Cardinale hanno infatti deciso di licenziare il responsabile dell’area tecnica Paolo Maldini, seguito dal direttore sportivo Ricky Massara: una decisione che ha provocato molti malumori soprattutto tra tifosi, legati da un grande affetto nei confronti dello storico capitano.
Maldini, si legge dal comunicato di licenziamento, verrà sostituito: “Da un gruppo di lavoro integrato che opererà in stretto contatto con il Coach della prima squadra”. In questo gruppo spicca la figura di Billy Beane, che la stampa ha definito Mister Moneyball. Il nome gli deriva dal metodo “Moneyball” da lui applicato nel baseball e che ora la proprietà americana del Milan vorrebbe applicare anche a calcio, con tanti saluti al metodo “tradizionale” e alla bandiera Paolo Maldini (il quale, però, sarebbe stato allontanato non solo per questo).
Il sistema teorizzato da Beane si basa sostanzialmente su dati, algoritmi e statistiche che, nella sua esperienza come general manager nella società di baseball degli Oakland Athletics, hanno permesso alla proprietà di contenere i costi e ottenere risultati in campo. Questo, almeno, è quello che si è letto in questi giorni ma cos’è davvero il Moneyball? Che cosa si intende effettivamente per sabermetrica quando si parla per Billy Beane? E come il Milan potrebbe sfruttare dati e algoritmi nella prossima campagna acquisti?
Chi è Billy Beane?
Nato nel 1962 a Orlando, Florida, Beane è un dirigente sportivo ed ex giocatore di baseball. La sua carriera dietro una scrivania inizia nel 1990, quando muove i primi passi nel mondo dello scouting. Nel ‘97 viene nominato General Manager degli Oakland Athletics, crescendo sotto l’ala di Sandy Alderson, ex direttore generale dei New York Mets. Quest’ultimo ha sempre ritenuto fondamentale l’utilizzo dei dati nella ricerca di atleti sottovalutati dall’opinione pubblica e ha trasmesso a Beane questo concetto. Sulla storia di Beane, come molti hanno scritto, è stato tratto anche un libro e un film con Brad Pitt, Moneyball – L’arte di vincere, diretto nel 2011 da Bennett Miller e con sei candidature agli Oscar. Nel 2015 la carriera di Beane lo porta a diventare vicepresidente esecutivo degli Oakland, in cui oggi, ricopre anche il ruolo di socio di minoranza. Sarebbe stato proprio lui a convincere Cardinale a investire e rilevare la proprietà del Milan.
Cos’è la sabermetrica e cosa c’entra con il Moneyball?
Ma come funziona esattamente il sistema Moneyball di cui si è letto e parlato tanto in questi giorni? Tutto ruota intorno alla sabermetrica, di cui però non sono emerse delle descrizioni esaustive. Partiamo subito dal fatto che la sabermetrica è direttamente collegata al mondo del baseball: deve infatti le sue origini dalla Society for American Baseball Research, nata nel 1971 a Cooperstown, nella celeberrima sede della Hall of Fame. Quindi, semplicemente, si tratta dell’analisi del baseball attraverso le statistiche. Come si collega con il Moneyball? La teoria non pone enfasi sul corpo dell’atleta o sugli strumenti fisici che l’atleta possiede – come si era abituati a fare nel momento dell’acquisizione di nuovi atleti – ma si limita a illustrare la semplicità del baseball grazie a due domande. La prima: questo giocatore va in base? La seconda: Può colpire?
Beane ha deciso di basare la sua stesura delle posizioni dei giocatori e dei battitori su determinate statistiche. Le sue due statistiche principali includevano la percentuale in base (OBP) e la percentuale di colpi. Queste due statistiche, combinate, formano una nuova statistica chiamata on-base plus slugging (OPS). L’obiettivo di questa raccolta dei dati serve a “oggettivizzare” lo sport, prevedendo le prestazioni grazie all’analisi. Quando si mette insieme una formazione, i manager devono decidere l’ordine migliore dei battitori che diano alla squadra le migliori possibilità di vincere. Su quest’ordine, con il passare del tempo, non influiscono le statistiche legate esclusivamente al campo ma anche quelle che riguardano l’alimentazione, il sonno e l’umore dei giocatori.
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di Daniele Polidoro www.wired.it 2023-06-08 08:50:30 ,